Il BTP 1,70% 2051 (ISIN IT0005425233) rappresenta uno dei titoli di Stato ultralong più discussi del mercato italiano. Con un rendimento effettivo lordo superiore al 4% e un prezzo sotto la pari, questo bond attira l’attenzione di chi guarda al lungo periodo. Ma i dati ufficiali mostrano anche rischi legati alla volatilità e alla sensibilità ai tassi d’interesse.
Questo significa che l’investitore che acquista oggi beneficia non solo del flusso cedolare, ma anche di un guadagno in conto capitale al rimborso. Nel corso dell’ultimo anno la quotazione ha oscillato tra un minimo di 57,35 € e un massimo di 64,97 €, confermando una certa volatilità. Secondo i dati riportati da Teleborsa e Cbonds, la duration modificata si colloca a 18,5 anni, rendendo il titolo molto sensibile ai movimenti dei tassi. Le cedole semestrali sono pari allo 0,85% del valore nominale, quindi 1,70 € annui per ogni 100 € di capitale. Il volume in circolazione supera i 15 miliardi di €, un dato che garantisce una buona liquidità sul mercato secondario.
L’elemento che caratterizza maggiormente il BTP 2051 è il rendimento cumulativo. Chi lo acquista oggi a circa 61 € incasserà cedole complessive lorde pari a 44,2 € nei 26 anni residui, oltre al rimborso del valore nominale a 100 €. Il totale lordo incassato sarà quindi di 144,2 €, con un guadagno di 83,1 € rispetto al prezzo attuale. Questo corrisponde a un rendimento cumulativo lordo del +136% e netto intorno al +118% tenendo conto della tassazione al 12,5% sui proventi.
Secondo i calcolatori indipendenti di QualeBtp, il rendimento effettivo netto si colloca tra il 3,6% e il 3,9% annuo, in linea con quanto stimato dalle fonti di Borsa Italiana. Da questo si capisce come la componente principale del ritorno derivi dal capital gain sul rimborso, più che dalle sole cedole. Un profilo che differenzia il titolo dai BTP a media scadenza, nei quali la quota prevalente di rendimento arriva invece dalle cedole periodiche.
Tra i punti di forza segnalati dagli analisti ci sono la possibilità di acquistare il titolo a un prezzo molto inferiore alla pari, il rendimento effettivo elevato rispetto a BTP con scadenze più brevi e la liquidità garantita dalla quotazione su MOT. Tuttavia, le fonti specializzate come Cbonds e Borsa Italiana sottolineano anche i rischi legati alla duration elevata: con una sensibilità di quasi 19 anni, anche piccoli movimenti dei tassi possono generare oscillazioni di prezzo rilevanti.
A questo si aggiunge la cedola nominale relativamente bassa, che rende il titolo poco protettivo nei confronti dell’inflazione in caso di scenari avversi. Infine, trattandosi di un’obbligazione sovrana italiana a lunghissima scadenza, il BTP 2051 risente inevitabilmente delle dinamiche del debito pubblico e della percezione del rischio Paese, elementi che possono influenzare lo spread e quindi le quotazioni future.
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