Riforma pensioni: taglio dell’età pensionabile e importo maggiorato, sarà vero?

Il Governo sta predisponendo un piano per tutelare i futuri pensionati, tra cui riduzione delle penalizzazioni e aumenti degli assegni.

Il Governo ha intenzione di bloccare l’aumento dell’età pensionabile e di incrementare gli importi degli assegni pensionistici. Nella prossima Legge di Bilancio, dunque, potrebbero essere inserite delle importanti novità, previo reperimento delle risorse economiche necessarie.

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Riforma pensioni: taglio dell’età pensionabile e importo maggiorato, sarà vero? (trading.it)

Innanzitutto, si sta lavorando per impedire l’aumento dell’età pensionabile. A partire dal 2027, infatti, per effetto dell’adeguamento biennale alle aspettative della vita, potrebbero essere necessari 3 mesi in più per uscire definitivamente dal mondo del lavoro. Ma non si tratta dell’unico tema sul quale bisognerà fare chiarezza con la prossima Legge di Bilancio.

Addio a Quota 103 e Opzione Donna: la svolta per assicurare maggiore flessibilità in uscita

Tantissimi contribuenti stanno aspettando le prossime mosse dell’Esecutivo sulla flessibilità in uscita. Al momento, infatti, non si conoscono le sorti di Quota 103 e Opzione Donna, ma le ipotesi più accreditate prevedono una loro abolizione. Tali misure, infatti, sono state inasprite nel corso degli anni e sono state utilizzate solo da una platea molto ristretta di pensionati.

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Addio a Quota 103 e Opzione Donna: la svolta per assicurare maggiore flessibilità in uscita (trading.it)

Al loro posto potrebbe essere introdotta Quota 41 flessibile, accessibile con 62 anni di età e 41 di contributi. A differenza degli altri strumenti che consentono la pensione anticipata, non contemplerebbe il ricalcolo interamente contributivo dell’assegno spettante ma una penalizzazione di circa il 2% per ciascun anno di anticipo. Per coloro che hanno un ISEE inferiore a 35 mila euro, inoltre, non sarebbe previsto alcun taglio.

Si sta, inoltre, lavorando per estendere a tutti i lavoratori l’accesso alla pensione anticipata con 64 anni di età e 25 di contribuzione, attualmente riservata solo ai cd. contributivi puri, ossia coloro che hanno iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996. La misura, tuttavia, richiede anche la maturazione di una pensione pari almeno a 3 volte l’Assegno sociale (oppure a 2,8 volte per le donna con un figlio o a 2,6 volte per quelle con più figli).

Importo delle pensioni: cosa succede dal prossimo anno?

Per quanto riguarda l’ammontare delle pensioni, per il 2026 è stato confermato l’incremento straordinario delle prestazioni minime, ma solo di circa il 2,2%. Questo limite, tuttavia, potrebbe essere modificato e attenuato. Contemporaneamente, dovrebbe essere approvata la nuova Riforma fiscale, con una variazione delle aliquote IRPEF.

Nel dettaglio, nel secondo scaglione saranno ricompresi i redditi da 28 mila a 50 mila euro (ma forse il limite sarà innalzato a 60 mila) e l’aliquota applicata verrà ridotta dal 35% al 33%. Grazie alla manovra, ci sarebbe un aumento annuo netto fino a 440 euro (oppure 640 euro, se il tetto reddituale verrà portato a 60 mila euro).

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