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Sanzioni alla Russia, i rischi per le imprese italiane sono tantissimi

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L’intervento militare delle Russia in Ucraina ha portato gli alleati europei inclusa l’Italia ad emettere numerose sanzioni nei confronti della Russia: quali sono i rischi per le imprese italiane? Scopriamo insieme di cosa si tratta. 

Con l’intervento militare della Russia nei confronti dell’Ucraina fioccano le sanzioni economiche nei confronti di Mosca da parte degli Stati Europei e non solo. Queste sanzioni, così come quelle già emanate nel 2014, hanno lo scopo di indebolire la Russia e rendono più debole anche chi tali sanzioni le emette.

Le conseguenze di tali sanzioni saranno avvertite sicuramente anche dall’Italia: ma in che modo e in quale misura? Facciamo un dettagliato e doveroso approfondimento al riguardo per capire fino a che punto il loro impatto travolgerà anche il nostro Paese.

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Sanzioni contro la Russia: l’impatto e i rischi per l’Italia

Le imprese dell’Italia che fanno affari con la Russia sono numerose: se ne contano ben 200mila con un ammontare degli interscambi che ammonta a circa 7,6 miliardi di euro. Dopo le restrizioni causate dal Covid-19 e dalla relativa emergenza sanitaria, da poco tempo le esportazioni dal nostro Paese verso Mosca avevano subito un innalzamento dell’8,8%.

Tuttavia, un nuovo vento di crisi aleggia a seguito dell’offensiva russa nei confronti dell’Ucraina: le massicce operazioni militari iniziate il 24 febbraio contro Kiev hanno scatenato la reazione della Comunità Internazionale. L’UE, gli Stati suoi membri, gli Stati Uniti e altri attori internazionali hanno annunciato pesanti sanzioni nei confronti della Russia: sanzioni che, indirettamente colpiranno anche il nostro Paese.

Da sempre partner commerciale della Federazione Russa, gli interessi dell’Italia verranno irrimediabilmente minati: dal turismo al fashion passando per l’export, l’import e le aziende. Ecco quale impatto è previsto per il nostro Paese.

Quali saranno le conseguenze e i rischi per l’Italia

In un clima esasperato di tensioni militari, la prima macchina a mettersi in modo seguendo le procedute dettate dal diritto internazionale è la diplomazia. A fronte di un tentato ma non riuscito dialogo stanno per scattare le sanzioni economiche nei confronti della Russia. Tali sanzioni, già annunciate nella giornata di ieri, potranno entrare in vigore nelle prossime ore.

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A pagare il prezzo più caro, però, potrebbe essere l’Italia. Con l’invasione dell’Ucraina sono già stati previsti aumenti esponenziali nei costi del petrolio e del gas naturale: indispensabili per il riscaldamento delle case e per il rifornimento di carburante degli autoveicoli. I rischi, però, non riguardano il solo settore energetico.

Le conseguenze potrebbero riflettersi anche sulla nostra alimentazione. Le sanzioni economiche colpiranno duramente anche il costo delle materie prime come il grano e i cereali che l’Italia importa proprio da quelle zone. Guai ulteriori si prevedono per quanto riguarda il settore del turismo, già in difficoltà a seguito dell’emergenza sanitaria.

In genere, infatti, nel periodo della Pasqua ortodossa l’ondata di turisti russi sfiora le 175mila presenze con i relativi pernottamenti. Denaro che, dunque, sfumerà dalle casse delle strutture di ricezione nostrane. 

Nicola Sabatino

Studente di Banking and Finance presso La Sapienza di Roma, da tempo per passione mi occupo della redazione di contenuti per testate online. Mi occupo di tematiche fiscali e di strumenti di investimento. Creatore di contenuti per la testata Trading.it da oltre un anno.

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