Si possono far pagare le tasse all’inquilino di casa? La risposta che non ti aspetti

Per far pagar le tasse dell’immobile all’inquilino si può inserire nel contratto di locazione una precisa clausola, del tutto legittima.

Chi possiede altri immobili oltre alla prima casa in cui risiede sa bene quanto sia gravoso mantenerli, soprattutto dal punto di vista fiscale ovvero per le tasse che si devono versare. Non ci sono infatti soltanto le spese necessarie per la gestione ordinaria della casa, comprese quelle condominiali laddove presenti, ma soprattutto tributi come l’Imu e la Tari, ai quali è impossibile non sottostare.

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Per questo motivo molti proprietari si chiedono se sia possibile far pagare le tasse all’inquilino, in modo da alleggerire la pressione fiscale a carico proprio. In effetti alcune imposte si possono far versare all’affittuario dell’immobile, sia che la casa sia stata data in locazione per uso abitativo che per scopi commerciali. Ma vediamo quali sono e in quali termini possono essere versate dall’inquilino.

Casa in affitto e tasse: chi le deve pagare

Il versamento dell’Imu spetta sempre al proprietario, all’usufruttuario, al comodatario o in generale a chi è titolare del diritto di abitazione. Per cui è una tassa che deve pagare il proprietario e non l’affittuario: si evince quindi che non essendo la prima casa quella che dà in locazione, il proprietario è tenuto a versare il tributo al Comune.

Discorso diverso per la Tari: se la casa è affittata il pagamento spetta all’inquilino ed il proprietario non è tenuto a versarla nemmeno se l’affittuario non effettua il pagamento. Se l’immobile è sfitto invece il proprietario è obbligato comunque a pagarla a meno che non abbia provveduto a staccare le utenze e a liberare la casa dagli arredi.

Tuttavia esistono delle clausole da inserire nel contratto di affitto che prevedono la possibilità che l’Imu venga pagata nella sua interezza o in parte dall’affittuario. Si tratta di una scelta fatta tra le parti che non riguarda in alcun modo l’erario per cui in mancanza del pagamento delle tasse da parte del locatario le spese sono interamente a carico del proprietario.

Anche la Costituzione all’art 53 prevede che i tributi siano versati dai contribuenti in maniera proporzionale alle loro capacità contributive e sottolinea che il pagamento delle tasse spetta a coloro che godono del bene sul quale è applicato il tributo. L’importante è che tutte le tasse dovute vengano versate al Fisco, per cui è legittimo stipulare delle clausole che prevedano la ripartizione tra le parti delle spese legate ai tributi.

Quali tasse deve versare l’inquilino in affitto?

L’inquilino deve versare al proprietario di casa il canone di affitto stabilito e le spese condominiali ma può anche accollarsi le tasse sull’immobile, così come ha decretato anche la Corte di Cassazione. Quando si stipula un contratto di affitto vengono inserite anche le spese condominiali da sostenere ma se non sono state fissate si fa riferimento alla legge sull’equo canone. In genere tra le spese condominiali che deve versare l’affittuario ci sono:

  • Fornitura dell’acqua, del riscaldamento, della corrente elettrica e del condizionamento dell’aria;
  • Funzionamento e manutenzione ascensore;
  • Servizio di pulizia delle parti comuni;
  • Spurgo dei pozzi neri;
  • Fornitura di altri servizi in comune;
  • Spese per il servizio di portineria nella misura del 10% (la restante quota del 90% spetta invece al locatore).

Per poter scaricare le tasse sull’immobile sull’affittuario occorre dunque inserire nel contratto di locazione una clausola ed il contratto va registrato all’Agenzia delle Entrate. Per quanto riguarda la formula da utilizzare non ci sono modelli precisi per cui si può scrivere una frase che confermi quanto deciso tra le parti che potrebbe essere del tipo: “L’inquilino si farà carico delle imposte e degli oneri relativi all’immobile affittato e a codesto contratto”.

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