Tesla, GM, Ford: chi guiderà la nuova era dell’auto?

Le azioni di Stellantis affondano e gli occhi si spostano oltreoceano: ecco cosa bolle nel pentolone di Tesla, Ford e GM. Una crisi in Europa, fermento in America. Ma le apparenze possono ingannare, e il vero terreno di gioco non è quello che sembra.

La parola chiave è: visione. O si guarda lontano, o si finisce fuori pista. Qualcuno sta preparando una mossa clamorosa? Oppure si tratta solo di strategie da vetrina? Una cosa è certa: il mercato automobilistico non è mai stato così imprevedibile.

Industria auto
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Nel corso dell’ultimo anno, Stellantis ha vissuto un autentico terremoto. Le sue azioni sono passate da 23,50 a 6,89 euro, per poi trovare un fragile equilibrio intorno ai 9 euro. Una caduta che non può essere ignorata, tanto più perché avviene in un contesto globale dove ogni scossone europeo rischia di avere ripercussioni ben oltre i confini del continente.

Dall’altra parte dell’Atlantico, il panorama pare più dinamico, ma tutt’altro che sereno. Da marzo 2025 in poi, si è acceso il dibattito attorno a tre grandi nomi: Tesla, General Motors e Ford. Ognuna sta cercando di definire il proprio ruolo nel futuro dell’auto, tra scommesse sull’autonomia, strategie conservative e rischi sempre più evidenti.

Tesla e l’azzardo dell’intelligenza artificiale

Oggi Tesla si trova in un momento particolarmente controverso. Il suo titolo è quotato intorno ai 358 dollari, ma le opinioni degli analisti sono tutt’altro che unanimi. Il rating medio è “Hold”, e l’obiettivo di prezzo a 12 mesi oscilla tra 19,05 e 500 dollari. A spingere verso l’alto le attese è stato soprattutto l’annuncio del servizio di robotaxi ad Austin, considerato da Dan Ives (Wedbush) un potenziale inizio di “nuova era dell’autonomia”.

Persona che analizza dei grafici dei mercati
Tesla e l’azzardo dell’intelligenza artificiale-trading.it

Il mercato sembra diviso tra entusiasmo e cautela. Se da un lato Tesla rappresenta ancora un riferimento nel campo dell’innovazione tecnologica, dall’altro la concorrenza è sempre più agguerrita, soprattutto dalla Cina. Inoltre, la pressione sugli utili e i ritardi nella produzione iniziano a pesare sulla narrazione ottimistica che ha sostenuto il titolo finora.

GM e Ford tra promesse e incertezze

General Motors si muove con più discrezione. Quotata a 48,59 dollari, ha un obiettivo medio di 54,56. Gli analisti sono divisi: Citigroup e RBC Capital mostrano fiducia, con target superiori ai 57 dollari, mentre Barclays adotta un tono più cauto, abbassando il suo obiettivo a 40. Le incertezze macroeconomiche e le tensioni globali continuano a rappresentare un freno anche per un’azienda storicamente solida come GM.

Ford, invece, è in una fase decisamente più complessa. Il titolo è fermo sui 10,22 dollari, e la maggior parte degli analisti ha rivisto le stime al ribasso. Il rating medio è “Reduce”, con obiettivi che oscillano tra i 7 e i 15,50 dollari. Anche se JP Morgan ha aumentato recentemente il suo target a 12 dollari, prevale una lettura prudente, rafforzata da una performance finanziaria deludente e da difficoltà nell’adattarsi ai cambiamenti del settore.

Non si tratta solo di numeri, ma di visione e adattamento. Mentre alcuni cercano di reinventarsi attraverso l’intelligenza artificiale e l’autonomia, altri faticano a trovare una direzione chiara. La vera sfida non è tanto nei bilanci trimestrali, ma nella capacità di interpretare il futuro dell’auto, sempre più connessa, intelligente e sostenibile.

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