Titoli di Stato, calano i rendimenti, quanto durerà? Il Governo annuncia 30 miliardi di nuove spese

La novità messa in bilancio non darà agli italiani maggiori benefici in termini di servizi ne migliorerà il mercato del lavoro; le risorse saranno dedicate maggiormente al contenimento dei prezzi.

Il Governo Meloni c’è la mette tutta per porsi all’altezza della situazione e delle promesse fatte in campagna elettorale. La congiuntura negativa è una strada tutta in salita.

Governo Meloni
Redazione Trading.it

Allo stesso tempo Christine Lagarde ce l’ha messa tutta per ribadire la posizione dell’Ue e dell’Italia in relazione anche al debito pubblico. «Se l’elevata inflazione minaccia di radicarsi, dobbiamo alzare in modo deciso i tassi di riferimento e adottare una posizione restrittiva». La dichiarazione della presidente della Bce aggiunge una sicurezza di fondo nelle dinamiche economiche, la riduzione della liquidità nel sistema.

Oltre all’aumento dei tassi inizierà anche il Quantitative Tightening, la stretta sugli acquisti dei titoli di Stato. Il rendimento dei BTP aumentato fino al 4% è tornato a fine seduta intorno al 3,87%; lo spread è sceso addirittura a 187 punti, ai minimi da inizio luglio.

Oltre al calo del differenziale tra bund e Btp che dal 25 settembre è sceso di 71 punti base, nei giorni scorsi sono state numerose le domande anche da parte dei piccoli risparmiatori sul Btp Italia. Il titolo indicizzato all’inflazione è stato sottoscritto per 7,28 miliardi di euro segnando il valore più alto dal 2020.

Cosa può succedere da qui in avanti sui rendimenti dei Titoli di Stato?

In questo contesto il Governo di centrodestra è impegnato sul fronte della fiducia e delle promesse elettorali; la nuova legge di bilancio è la prima attestazione della sua volontà di rispettarle. Tuttavia, la crisi energetica, innescata dall’invasione russa dell’Ucraina, significa che Giorgia Meloni e i suoi alleati non saranno in grado di ottemperare a quanto detto in campagna elettorale, compresi i drastici tagli fiscali. Una volta che il governo approverà il bilancio, il parlamento avrà tempo fino al 31 dicembre per trasformarlo in legge.

“Non saremo in grado di fare tutto, tutto in una volta.” È la sintesi di ciò che emerge dai primi accenni alle riforme varate dal Governo. Il potere della coerenza dimostrato da Giorgia Meloni farà traballare molto più velocemente la credibilità di questo Governo rispetto agli altri?

Meloni ha già affermato che circa due terzi della capacitò di spesa aggiuntiva del 2023 verrebbero utilizzati per aiutare le aziende e le famiglie a sopravvivere ai rincari record delle utenze elettriche e del gas. Ciò si aggiunge ai circa 75 miliardi di euro spesi nel 2022 per far fronte all’aumento dei prezzi dell’energia.

Aumenta il deficit e diminuisce la capacità del Governo di mantenere le promesse elettorali

Il governo questo mese ha alzato l’obiettivo di deficit per il prossimo anno al 4,5% del PIL rispetto al 3,4% previsto dal precedente governo di Mario Draghi. Ma i ministri dicono che saranno prudenti dal punto di vista fiscale ed eviteranno gli errori di bilancio che avevano spodestato Berlusconi.

Di conseguenza, le promesse elettorali della Lega di Salvini, per una generosa riforma del sistema pensionistico sono state ritardate. Mentre il bilancio includerà una riduzione della pressione fiscale sul lavoro, sono stati esclusi tagli alle imposte sul reddito estese su larga scala.

Come volevasi dimostrare il nuovo Governo non avrà vita facile e inizia il suo mandato tutto in salita; deve confrontarsi con le emergenze nuove e lo strascico di quelle vecchie. Secondo l’indice dei prezzi al consumo dell’UE l’inflazione ha raggiunto a ottobre il 12,6% su base annua.

Tra le novità per aiutare le famiglie il governo sta valutando la possibilità di eliminare l’Iva su beni essenziali come latte e pane. Nuovo gettito fiscale pari a circa 3 miliardi di euro sarà raccolto attraverso una tassa sui profitti delle società energetiche che hanno beneficiato dei prezzi elevati di gas e petrolio.

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