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Il trading di arbitraggio: la strategia che sfrutta le differenze

Il trading di arbitraggio è molto vicino ad un profitto certo, istantaneo ed in tempo reale.

L’arbitraggio ha la capacità d. Si applica a qualsiasi tipo di strumento finanziario, a condizione che sia elencato su diversi exchange. Esistono due tipi di arbitraggio: puro e rischio. L’arbitraggio puro è lo scambio di titoli in tempo reale per un profitto, mentre l’arbitraggio del rischio riconosce un’inefficienza all’interno del sistema. Gli acquirenti acquistano un titolo anticipando l’opportunità di vendere quando si manifesta quell’inefficienza. Il trading di arbitraggio passa spesso attraverso diversi canali per realizzare differenze di prezzo. È comune avere arbitraggio in diverse valute, dove una valuta può avere più potere d’acquisto di un’altra.

Si è detto che l’arbitraggio è capace di capitalizzare le inefficienze nel mercato, quindi individuare la differenza tra i prezzi dei titoli tra due o più borse, oppure sfruttare il potere d’acquisto di una voluta diversa. Ovunque ci siano piccole differenze di valore, i trader di arbitraggio, troveranno un modo per sfruttarle, questo avviene in modo veloce perché il mercato è molto dinamico e quindi volatile.

Teoricamente, l’arbitraggio sembra un modo per trarre profitto da un rischio basso o nullo. Se qualcuno è disposto a pagarti $ 10 per qualcosa che hai comprato per $ 9,90, come potresti perdere? Nella realtà, il trading di arbitraggio è ricco di rischi. I mercati possono ritardare minuti o addirittura secondi, e il tempo è il rischio più grosso, infatti non appena i prezzi si aggiornano si perde la possibilità di fare un arbitraggio puro. La negoziazione deve quindi avvenire tempestivamente altrimenti si rischia di perdere.

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Chi può utilizzare l’arbitraggio nel trading?

La maggiorparte degli investitori però, non ha la possibilità di arbitrare, quanto meno non puro arbitraggio. Le inefficienze del mercato che portano al puro arbitraggio, infatti, vengono risolte rapidamente. Di solito solo i grandi fondi e le aziende con software di trading automatizzato hanno la capacità di incassare opportunità di puro arbitraggio. L’arbitraggio del rischio, invece, è molto più comune.

Il trading di arbitraggio è un ottimo modo per realizzare profitti con un rischio minimo o nullo, se dovessi trovare la giusta opportunità di investimento.

Il trading di arbitraggio è legale ed è anche incoraggiato, gli organismi di regolamentazione infatti ritengono che questo sia una forma di autoregolamentazione del mercato. Gli scambi hanno la funzione di incentivare a mantenere i prezzi il più aggiornati possibili per evitare possibilità di arbitraggio. Quando si verificano, promuovono la liquidità nel mercato. I profitti che derivano dall’arbitraggio vengono poi utilizzati e reinvestiti in diversi titoli. Detto questo, se si acquista un titolo ad un prezzo inferiore su un mercato e lo si vende di più su un altro, si crea un premio. Il valore del titolo e la valuta vengono successivamente trasferiti al mercato in cui viene venduto. Anche in questo caso, l’arbitraggio incentiva l’autoregolamentazione per impedire il trasferimento di ricchezza fuori dai mercati.

Quando l’arbitraggio diviene complesso?

Ci sono poche opportunità di puro arbitraggio per i commercianti al dettaglio, perché è chiaro che le probabilità di inefficienza tra due mercati possono essere rare, ma quelle di inefficienza tra tre o quattro mercati, o più mercati e valute, sono più alte.

Se prendiamo in considerazione l’arbitraggio triangolare, e ad esempio si vanno a coinvolgere tre valute e tre banche, i trader convertono una valuta in un’altra a un tasso inferiore, quindi in un’altra valuta a un tasso più elevato, ossia convertono la valuta all’originale per un piccolo profitto.

Spesso questo accade con una differenza di frazioni di un centesimo per cui, piccoli divari nel tasso di cambio si traducono in guadagni marginali. Ancora una volta, è un processo che richiede grandi somme di denaro per essere facilitato.

Michele Troglio

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