Un cane, auto ribaltata e passeggero senza cintura: la colpa non è solo sua

Un dettaglio all’apparenza banale può cambiare tutto: la cintura allacciata o meno non è solo una scelta personale. In auto, ogni gesto può fare la differenza tra una semplice corsa e una tragedia. E c’è una nuova sentenza che rimette al centro della scena una figura spesso sottovalutata: il conducente. Attenzione, però: non si parla solo di multe o regole da manuale. In gioco c’è molto di più, e la Cassazione lo ha reso molto chiaro.

Immagina di essere al volante, con accanto persone di fiducia. L’atmosfera è rilassata, nessuno sembra preoccuparsi troppo. Poi, l’imprevisto. Un animale sulla carreggiata, una frenata improvvisa, e tutto cambia. Il passeggero sul sedile posteriore non aveva la cintura.

Persona che mette la cintura
Un cane, auto ribaltata e passeggero senza cintura: la colpa non è solo sua-trading.it

In un attimo, la scena si trasforma da tranquilla a drammatica. E mentre si cerca di capire cosa è successo, arriva la domanda che nessuno si aspetta: il conducente ha vigilato sul corretto uso delle cinture? Una nuova pronuncia della Cassazione risponde a questa domanda con una decisione che farà discutere.

Guidare non è solo sterzare e frenare: ecco perché chi è al volante deve controllare anche chi si siede dietro

La sentenza n. 46566/2024 della Corte di Cassazione ha cambiato le carte in tavola. Fino a ieri, molti pensavano che ogni passeggero fosse responsabile per sé. Oggi non è più così semplice. La Corte ha stabilito che il conducente è penalmente responsabile se un passeggero, anche adulto, non indossa la cintura di sicurezza. E non parliamo solo di sanzioni leggere: in caso di incidente, può scattare l’accusa di lesioni personali colpose o addirittura omicidio colposo.

Auto ribaltata
Guidare non è solo sterzare e frenare: ecco perché chi è al volante deve controllare anche chi si siede dietro-trading.it

Nel caso esaminato, una donna stava guidando in modo regolare quando un cane è sbucato all’improvviso sulla carreggiata. Il veicolo si è ribaltato e un passeggero sul sedile posteriore ha perso la vita. Non indossava la cintura. In primo grado, il giudice aveva assolto la conducente, ma la Cassazione ha ribaltato tutto. Secondo i giudici, chi guida ha l’obbligo di “pretendere” che i passeggeri si allaccino le cinture, e se questi si rifiutano, ha il dovere di non partire.

Anche in assenza di dispositivi acustici che segnalano il mancato uso della cintura nei sedili posteriori, chi è al volante non è esente da responsabilità. La giurisprudenza è chiara: il comportamento del passeggero non elimina il nesso causale tra la condotta del conducente e l’evento tragico. Questo significa che non basta dire “non me ne sono accorto”. Serve attenzione, vigilanza attiva e, se necessario, fermezza.

Chi non mette la cintura rischia la multa, ma chi guida rischia molto di più: ecco cosa prevede il Codice della Strada

Se sul piano penale la responsabilità del conducente è pesante, anche il lato amministrativo ha il suo peso. L’articolo 172 del Codice della Strada impone l’uso della cintura di sicurezza in ogni fase della marcia, per tutti: chi è davanti, chi è dietro, adulti e minori. In caso di violazione, la multa va da 83 a 332 euro. Ma non finisce qui. Se la persona che non indossa la cintura è minorenne, a rispondere è proprio chi guida o, se presente, chi ne ha la tutela.

Inoltre, al conducente che non rispetta l’obbligo di indossare la cintura vengono tolti 5 punti dalla patente. E in caso di recidiva, cioè se succede di nuovo entro due anni, può scattare la sospensione della patente, da 15 giorni fino a due mesi. Insomma, non si tratta solo di una dimenticanza innocente, ma di un comportamento che può avere conseguenze serie.

La realtà è che ogni piccolo gesto conta. In auto non si è solo responsabili del proprio comportamento, ma anche di quello degli altri. Questo vale ancora di più per chi è al volante. La sicurezza stradale non è fatta solo di freni e segnaletica, ma di attenzione, di scelte consapevoli e di responsabilità condivisa.

Gestione cookie