C’è un BTP che oggi cattura l’attenzione di chi cerca rendimenti fuori dal comune. Non è nuovo, non è pubblicizzato, ma sta facendo parlare di sé per un motivo ben preciso. In un contesto di tassi in movimento e incertezze future, il suo rendimento netto vicino al 4% si distingue. C’è chi inizia a fare i conti, altri osservano in silenzio. Quel che è certo è che il momento attuale potrebbe non durare.
Crollo dei rendimenti sui conti deposito e sui BOT, inflazione in fase calante e segnali di una politica monetaria più morbida. Il quadro macroeconomico sta cambiando e, con esso, anche le opportunità di investimento.

Tra le proposte più interessanti in questo contesto emerge il BTP 1.8-01MZ41, un titolo di Stato che sta attirando nuovamente l’interesse per via del suo rendimento effettivo netto del 3,86%. Un dato che, oggi, suona come un’eccezione più che una regola.
Non si tratta di una nuova emissione, ma di un titolo già sul mercato, che grazie al suo prezzo attuale (73,46) offre rendimenti superiori alla media. E il fatto che abbia una vita residua fino al 1° marzo 2041 gioca un ruolo fondamentale: abbastanza lungo per generare una buona performance, ma non troppo da risultare ingestibile per l’investitore medio.
Quanto rende davvero questo BTP? Un esempio concreto fa chiarezza
Per chi volesse mettere alla prova i numeri, un investimento di 10.000 euro in questo titolo consentirebbe di ricevere annualmente circa 180 euro lordi di cedola, pari a 157 euro netti. Ma il vero vantaggio è nel rimborso a scadenza. Acquistato a 73,46, verrebbe rimborsato a 100, generando un guadagno netto sul capitale intorno ai 3.580 euro, al netto della tassazione.

Un rendimento complessivo che si avvicina al 4% netto annuo, garantito per tutta la durata del titolo, salvo vendite anticipate. Il rateo netto si attesta a 0,32099, e la duration modificata, pari a 12,81, rivela una certa sensibilità ai movimenti dei tassi. Più il titolo è lungo, più reagisce ai cambiamenti di scenario.
Ed è proprio qui che si apre una riflessione: con una BCE pronta a nuovi tagli dei tassi nei prossimi mesi, un BTP come questo potrebbe vedere il suo prezzo salire ulteriormente, abbassando i rendimenti futuri per chi compra dopo. In questo senso, il momento potrebbe essere favorevole, ma non eterno.
Tassi giù, opportunità in calo? La finestra potrebbe chiudersi
La direzione della Banca Centrale Europea è ormai chiara: l’inflazione in calo e la crescita debole spingono verso un allentamento monetario. In tale contesto, le occasioni sul reddito fisso come questo BTP sotto la pari rischiano di diventare più rare.
Chi valuta un investimento oggi ha davanti un prodotto che offre rendimento netto stabile, supportato dalla garanzia dello Stato italiano. Ma si tratta pur sempre di un impegno lungo, con scadenza al 2041, e non privo di oscillazioni nel valore di mercato. La stabilità del flusso cedolare, però, compensa in parte questo aspetto.
Resta una domanda: se i rendimenti continueranno a calare, sarà ancora possibile accedere a queste condizioni tra sei mesi? O chi ci pensa troppo rischia di guardare il treno passare?