Entro il 2027 Roma diventerà ‘capitale dell’Idrogeno’, ecco cos’è la Hydrogen Valley italiana

Possiamo definirla la Hydrogen Valley italiana e sorgerà a Roma. Ecco il progetto che rappresenta un altro importante tassello a favore dell’Ambiente.

Grazie all’autorizzazione e al finanziamento da parte della UE, a Roma avremo il primo impianto di Idrogeno entro il 2027. Ecco quali saranno i vantaggi.

Hydrogen Valley italiana
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Lo scopo è quello ovviamente di offrire un’alternativa al petrolio e al gas. Grazie a questo ambizioso progetto, si potranno produrre grandi quantità di Idrogeno, ma soprattutto l’impianto sarà il metodo con cui utilizzare i rifiuti non riciclabili, anche fino a 200 mila tonnellate all’anno. Grazie a ciò le emissioni totali di CO2 saranno molto inferiori a quelle di adesso.

Il progetto, dal nome “IPCEI Hy2Use”, prevede appunto la realizzazione in tempi brevi di un impianto waste-to-hydrogen. Per farlo, l’UE ha messo in campo un contributo a fondo perduto di 194 milioni di Euro. L’azienda Nextchem, controllata da Maire Tecnimont, si è aggiudicata la prima tranche di fondi per i primi lavori di edificazione dell’impianto. Adesso non resta che portare avanti la fase burocratica e sperare di vedere operativo l’impianto entro la metà del 2027. 

Non solo, altri 4 miliardi di Euro saranno stanziati per incrementare la Ricerca e migliorare la tecnologia esistente. A questi progetti parteciperanno, tra gli altri, Enea, Fondazione Bruno Kessler e l’Università La Sapienza di Roma. Dunque un coinvolgimento del nostro Paese a 360 gradi.

Entro il 2027 Roma diventerà ‘capitale dell’Idrogeno’, ecco cos’è la Hydrogen Valley italiana

Ma quali sono i vantaggi nell’ergere un impianto di questo tipo? Sicuramente economici, ma soprattutto di impatto ambientale. Portano alla fine del loro ciclo i rifiuti urbani si potranno sfruttare le innovative tecnologie e trasformarli in qualcosa di prezioso, e pulito. Il Syngas. Infatti tramite il riciclo chimico degli elementi contenuti nei rifiuti (idrogeno, carbonio e ossigeno) si ricaveranno etanolo, metanolo e idrogeno. E ovviamente si abbatte l’impatto dei rifiuti stessi sull’ambiente.

Questa nuova tecnologia consente di ridurre molto le emissioni di CO2 rispetto a quelle scaturite dal lavoro di un termovalorizzatore. Non da ultimo, c’è da considerare che il Syngas deve essere perfettamente purificato prima di essere usato in altre applicazioni. Dunque, minor inquinamento intrinseco.

Pensando all’Idrogeno vengono in mente di sicuro le future automobili che saranno con esso alimentate. Ma non è tutto. Infatti, l’Idrogeno viene usato largamente anche come solvente o come additivo ai carburanti. Dunque le possibilità sono numerose, e lo stabilimento ne produrrà in base alla richiesta del mercato.

Sicuramente questo progetto è l’antagonista del termovalorizzatore proposto al momento dall’attuale Sindaco di Roma. E soprattutto l’inizio di una nuova fase in cui tecnologia e chimica verde si uniscono per passare ad una transizione energetica davvero ecologica.

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