Acquistare appartamento non finito: come ottenere uno sconto pazzesco fino a 105.600 euro

Conviene comprare un appartamento non ancora finito? La risposta è sì perché in determinati casi si beneficia di uno sconto fiscale che può arrivare ad oltre 100 mila euro.

Chi acquista un’unità immobiliare antisismica prima sottoposta a demolizione e poi ricostruita attraverso il cosiddetto Sismabonus avrà più tempo per fare il rogito.

appartamento
appartamento (Foto Adobe Stock)

E’ quanto stabilisce l’emendamento appena approvato, lo scorso 22 giugno, che proroga la scadenza dell’agevolazione dal 30 giugno 2022 al 31 dicembre 2022. In realtà non si tratta ancora di una legge ma ci sono buone possibilità che scatti questo slittamento della scadenza, molto gradito da coloro che pianificano l’acquisto di un immobile ed anche dalle imprese edili che si occupano di costruzioni.

Come funziona il Sismabonus-acquisti

La demolizione e la ricostruzione di un edificio che si trova in uno dei comuni considerati a rischio sismico nelle categorie 1,2 e 3 consente agli acquirenti dell’immobile di accedere ad una detrazione fiscale del 75 o dell’85%. Questi numeri si riferiscono al prezzo dell’unità immobiliare singola contenuto nell’atto pubblico di compravendita. Fondamentale per ottenere il benefit dimostrare che gli interventi eseguiti sono serviti a ridurre di una o due classi il rischio sismico.

Gli interventi edilizi eseguiti in un condominio danno diritto ad una detrazione fiscale pari al 110% del prezzo dell’unità abitativa singola così come riportato nei documenti pubblici di compravendita se i lavori sono stati fatti nei limiti di tempo previsti dal Superbonus e possiedono i requisiti richiesti. Se si è in presenza del Superbonus la detrazione arriva a 105.600 euro (che corrisponde al 110% di 96 mila euro per ogni unità immobiliare) e si può ricevere o sotto forma di cessione del credito ad una banca oppure con lo sconto sul prezzo di vendita che applica il costruttore.

Sconto pazzesco

Il nuovo provvedimento dello Stato “regala” sei mesi di tempo in più per usufruire dei benefici sia al compratore che al venditore. Infatti chi ha in mente di acquistare un immobile ha più tempo per trovare l’edificio dei suoi sogni e per definire tutti i dettagli della compravendita, informandosi anche su come procedere: se con la cessione del credito o lo sconto in fattura. Anche per i costruttori questa proroga rappresenta un ulteriore periodo di tempo per portare la costruzione almeno allo stato grezzo, ovvero di dotare l’edificio delle strutture portanti, muri perimetrali compresi. Per accedere al Sismabonus infatti bisogna aver eseguito il collaudo statico e depositato in comune i relativi documenti obbligatori.

Ai fini dell’applicazione dell’agevolazione fiscale non vengono richiesti l’agibilità, che si ottiene presentando il comune la dichiarazione di fine lavori, né la segnalazione certificata di conformità edilizia e agibilità. E’ quanto stabilito dal Ministero delle Finanze a seguito di un’interrogazione parlamentare lo scorso 29 marzo 2022. Questo significa che anche gli edifici allo stato grezzo, che hanno ottenuto il collaudo statico, possono partecipare al Sismabonus.

Sismabonus, non per tutti

Per rientrare nel Sismabonus gli edifici non finiti devono però essere iscritti al catasto. Anche se non figurano ancora le categorie catastali abitative bisogna provvedere con un accatastamento in corso di definizione (categoria F/4) o in corso di costruzione (categoria F73). Per rientrare però in quest’ultima categoria l’immobile interessato prima della demolizione doveva essere accatastato in un’altra categoria. Gli acquirenti di un immobile allo stato grezzo inoltre devono avere determinate garanzie dal costruttore quanto a completamento dei lavori entro una data precisa, per questo il consiglio è quello di inserire nel rogito lo stato reale dell’immobile nel momento in cui viene acquistato.

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