Bitcoin verso il massimo storico: ecco sta succedendo!

Il Bitcoin si comporta sempre più come un asset tradizionale: le connessioni della price action con le tendenze internazionali tornano a fare parlare di sé la criptovaluta. 

Bitcoin strappa il Dollaro

Il Bitcoin torna vicino a quelli che sono stati i record di prezzo oltre i 60.000 dollari registrati fino ad aprile.

La Securities and Exchange Commission, l’autorità di vigilanza del mercato finanziario degli Stati Uniti, è pronta a consentire la nascita del primo ETF legato al Bitcoin. Le criptovalute si sono trovate in questi mesi difronte a uno spartiacque che segna la svolta per l’industria delle criptovalute.

Le regolamentazioni, le adozioni ufficiali e le dichiarazioni di attivisti, imprenditori o capi di Stato si correlano sempre più al valore della prima delle criptovalute.

Ecco perché oggi il prezzo del Bitcoin è tornato ai massimi storici

Le azioni di Bitcoin sono salite di circa 1.000 dollari in pochi minuti nel tardo pomeriggio del 14 ottobre. Il mutamento del sentiment è avvenuto dopo che la SEC ha emesso un comunicato tramite la sua pagina twitter in cui faceva riferimento agli investimenti in fondi di che detengono i futures sul Bitcoin. Tra le righe il regolatore premurandosi di proteggere gli investitori apre alla possibilità concreta di lasciare che il mercato proceda a introdurre nuovi prodotti finanziari sul Bitcoin come gli ETF.

Tra venerdì e sabato mattina il prezzo del Bitcoin è salito di circa 8% portando la quotazione intorno ai 62.100 dollari. Il trend ha subito una decisiva accelerazione a causa della possibilità concreta che il futures sul Bitcoin possa essere la base del paniere ti titoli degli Exchange Traded Fund.

Per tutto il mese, la speculazione sull‘imminente approvazione dell’ETF ha spinto verso l’alto la tendenza del Bitcoin. Gli investitori più attenti sono attratti dalla possibilità che un prodotto così esotico e volatile come le criptovalute possa entrare a far parte di un contratto familiare e regolamentato. Dall’inizio di ottobre il valore del Bitcoin è salito di almeno il 45% sovraperformando il mercato. In questo periodo gli ambienti istituzionali, nonché naturalmente i trader retail, hanno notevolmente amplificato gli acquisti sull’asset.

Il primo obbiettivo di prezzo delle posizioni long

L’obbiettivo di prezzo entro cui i trader potrebbero continuare a entrare long ,coinciderà almeno in parte all’ultimo picco di prezzo di aprile, che ha segnato il record dei 64.869.

Nel frattempo che il Bitcoin consolidava dopo i minimi a 30.000 dollari di fine luglio, dozzine di altri prodotti basati sulle criptovalute venivano portati sul mercato Canadese ed Europeo. Se i regolatori statunitensi dovessero dare il via libera, quattro ETF Bitcoin sostenuti da futures potrebbero iniziare a essere negoziati sulle borse statunitensi.

Salvo ripensamenti dell’ultimo minuto, il lancio dei fondi sarà il culmine di una campagna quasi decennale da parte dell’industria degli ETF. Il mercato di questi contratti ha oggi un valore di 6,7 trilioni di dollari.  La prima domanda per gli ETF in Bitcoin fu presentata già nel 2013 quando il valore della criptovaluta era ancora intorno ai mille dollari.

Il lancio degli ETF sul Bitcoin è stata rimandata fino a oggi, in quanto la criptovaluta non aveva ottenuto la fiducia, la stabilità e l’adozione necessaria dimostrata attualmente. Fin’ora la SEC aveva espresso preoccupazione per il fatto che i prezzi potessero essere manipolati, la liquidità fosse insufficiente e la volatilità causasse drastiche e dannose oscillazioni di prezzo.

Nonostante il Bitcoin stia diventando un asset sempre più tecnico, alcuni di questi problemi, cosi come sporadici attacchi hacker mettono ancora a rischio il settore. Sono decine le società che attualmente sono esposte e dipendono in modo diverso dal valore del mercato delle criptovalute. Tra queste Coinbase, Tesla, MicroStrategy, JPMorgan Chase. Negli ultimi tre anni i rendimenti del Bitcoin si sono chiusi con una perdita del 74%, seguita da guadagni del 95% e del 305%.

Il secondo motivo che ha accresciuto i volumi long sul Bitcoin

Prescindendo dal fatto che i legislatori avvalorino o meno quest’asset, il clamore suscitato dagli incrementi medi del suo valore sono sufficienti per destare l’attenzione delle istituzioni. Il secondo motivo che ha accresciuto i volumi in acquisto sul Bitcoin alimentando la sua tendenza sono state le dichiarazioni di Vladimir Putin. In un intervista alla CNBC pubblicata giovedì sul sito del Cremlino il presidente Russo ha mostrato molta apertura nei confronti delle criptovalute.

Questi asset accrescono il controllo da parte delle autorità di regolamentazione di tutto il mondo, dati i timori che possano essere utilizzate per fini illeciti come il riciclaggio di denaro e altre attività criminali. Tuttavia Putin ha affermato che le criptovalute hanno il diritto di continuare a esistere ed essere utilizzate come mezzo di pagamento. Ha avvertito, ammettendo questa possibilità, che al momento è troppo presto per parlare del loro utilizzo per il commercio di petrolio e altre materie prime, che costituiscono la maggior parte delle esportazioni della Russia.

Da quando la Russia è stata colpita nel 2014 dalle sanzioni per all’annessione della Crimea, ha cercato alternative al commercio delle materie prime prezzate in dollari. Attualmente le criptovalute o una nuova valuta digitale, rappresentano un sistema per allontanare il Paese dalle ripercussioni economiche dell’influenza degli Stati Uniti sul Dollaro.

In questi ultimi mesi la Cina ha vietato completamente l’uso e la produzione di criptovalute nel suo territorio. La Russia nonostante la vicinanza politica, ammette per voce del suo ministro delle finanze Alexei Moiseev di non avere piani per emanare restrizioni simili.

Milioni di cittadini convertono dollari in Bitcoin

Il terzo motivo che ha contribuito all’attuale incremento di prezzo del Bitcoin è l’uso che la popolazione di El Salvador sta facendo della criptovaluta. L’ampia riforma costituzionale del presidente Nayib Bukele, finalizzata a rimodernare il Paese, ha reso il Bitcoin valuta ufficiale al fianco del Dollaro USA. Nell’ottica di agevolare l’economia grazie all’indotto delle criptovalute, sta in questi giorni prendendo sempre più piede. I cittadini che hanno avuto i Bitcoin in portafoglio a partire da settembre stanno sempre più convertendo i loro dollari nella criptovaluta.

Secondo i dati e le dichiarazioni di Bukele, le persone usano il loro portafoglio digitale per acquistare molti più Bitcoin di quelli che stanno vendendo. El Salvador è inoltre al terzo posto a livello globale per numero di installazioni di ATM Bitcoin. Nel Paese sono stati installati oltre 200 bancomat, rendendo il servizio il più diffuso dopo Stati Uniti e Canada.

L’aumento delle conversioni da USD a Bitcoin all’interno della giurisdizione riflette un cambiamento nel sentimento degli investitori. L’adozione aveva inizialmente incontrato resistenza durante la fase iniziale della sua ufficializzazione. Il governo salvadoregno offre vari incentivi per l’utilizzo di Bitcoin come agevolazioni per l’acquisto di carburante ed esenzioni fiscali.

Analisi tecnica: il Bitcoin va verso la terra di nessuno

Dal punto di vista tecnico il prezzo è tornato in modo stabile sopra la soglia psicologica dei 50.000 dollari. Un prossimo consolidamento sarà il segnale chiave per il bull trend su cui gli investitori stanno scommettendo fin dal mese scorso. Bitcoin potrebbe superare i precedenti massimi in una corsa il cui obbiettivo è imprevedibile, ma potrebbe avvicinarsi fino ai 100.000 dollari. A questo punto non esistono valori di riferimento in quanto siamo vicini ai massimi storici assoluti.

Sui grafici settimanali il Bitcoin, si è configurato in un doppio massimo che verrà confermato nelle prossime settimane. La conferma avverrà al ritracciamento su tre livelli potenziali che costituiscono i supporti a 43.500, 47.000 e 56.000 dollari. Se i supporti daranno nuovo slancio alle quotazioni questo darà una conferma della ricerca di un nuovo valore che porterà il prezzo a nuovi record.

Impostazioni privacy