Bitcoin sta cambiando correlazione? Mentre le Big Tech affondano le criptovalute mostrano così i muscoli

La price action di Bitcoin sta sorprendendo gli investitori. L’abitudine era quella di crolli coadiuvati dalla diminuzione del momentum o in alternativa una correlazione con l’azionario Usa.

Bitcoin che dal 2022 è stato strettamente correlato con l’andamento del Nasdaq sorprende oggi per lo stacco dal listino dei titoli tecnologici; il prezzo che sta superando le fasi più avverse rimanendo in range.

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La sua correlazione a 30 giorni con il Nasdaq è scivolata a 0,26 la scorsa settimana, il livello più basso dall’inizio di gennaio. Per avere chiaro il significato del valore una correlazione pari a 1 indica due asset con una correlazione perfetta. Per gran parte dell’anno il grado di correlazione è rimasto attorno a un valore sopra 0,75 con picchi di 0,96 e 0,93 a maggio e settembre.

La price action attuale di Bitcoin segna quindi una rottura dalla correlazione con il Nasdaq. Mentre le Big Tech affondano le criptovalute mostrano così i muscoli. È così che il range degli ultimi mesi diventa un segno di forza di un settore molto particolare. Le criptovalute sono particolarmente volatili e spesso soggette alla speculazione; oltre questo però esistono molti investitori disposti a credervi e mantenerle in portafoglio a lunghissimo termine.

Bitcoin sta performando meglio del Nasdaq; il trend long è già scontato nell’attuale range?

Attualmente il prezzo di Bitcoin si aggira vicino ai massimi di un mese intorno ai 20.500 dollari. Le quotazioni della criptovaluta sono aumentate di oltre il 5% la scorsa settimana, sovraperformando il guadagno del 2% del Nasdaq dovuto al peso dei risultati trimestrali negativi di Microsoft, Alphabet, Meta e Amazon.

La capitalizzazione di mercato totale per le criptovalute si è ridotta di oltre un terzo da novembre 2021 ed è pari oggi a circa 984 miliardi di dollari. Oltre a questo, diminuisce anche il volume di scambio giornaliero arrivato a 61,3 milioni di dollari, lontano dai volumi giornalieri che segnavano 700 milioni di dollari lo scorso novembre.

La ricchezza in dollari detenuta in bitcoin che non sono stati scambiati per tre mesi o più è ai massimi storici. Ciò ne indica l’accumulo da parte di investitori a lungo termine. Il 26 ottobre un record di 55.000 bitcoin è stato ritirato dal trading su Binance segnalando che le criptovalute si stanno spostando verso i portafogli per essere mantenute a lungo termine.

Secondo alcuni analisti come Samuel Reid, CEO della società di consulenza Geometric Energy Corporation, i forti deflussi dagli scambi potrebbero potenzialmente indicare che alcuni grandi acquirenti stanno fiutando la fine del mercato ribassista. Nessuno può naturalmente prevedere l’esito di questa lunga fase di range; tuttavia, è ragionevole pensare che maggiore sarà la sua durata più probabile è la fine della tendenza ribassista. I dati macroeconomici come Pil e inflazione rimangono sullo sfondo il motore di tutti i mercati finanziari.

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