Il bonifico di papà può essere pericoloso: il Fisco è spietato

Trasferimenti di soldi innocui che possono diventare qualcos’altro. Il Fisco controlla tutto e tutti, con estrema efficacia.

Soldi paghetta
Soldi paghetta (Adobe)

Attenzione massima nei confronti i ciò che può sembrarci la cosa più semplice di questo mondo ma che poi non lo è affatto, se si parla di soldi ci troviamo sempre di fronte a qualcosa di molto particolare che noi potremmo intendere in un modo ed il Fisco in ben altro. L’esempio principe è senza dubbio rappresentato, o può esserlo pienamente da quella che può simboleggiare la più classica paghetta settimanale o mensile da parte di un genitore. Nel caso specifico la cosa può diventare assai rischiosa se effettuata ad esempio attraverso un bonifico bancario. Sembrerà assurdo ma è cosi, proprio cosi.

Una sentenza del Ctr del Piemonte con data 6 ottobre 2021, ha stabilito che per quel che riguarda i trasferimenti di denaro attraverso lo strumento del bonifico bancario, le somme accreditate ad esempio da un padre sul conto corrente del proprio figlio devono essere fiscalmente dichiarate, altrimenti potrebbero rappresentare un grosso rischio da parte del “mittente” in questione. Questi, dovrebbe fornire un adeguato supporto probatorio per dare una giustificazione concreta ai fatti evidentemente evidenziati. I fatti si riferiscono ad una storia di redditi più grandi del previsto ed ovviamente non dichiarati.

Il bonifico di papà può essere pericoloso: la sentenza finale

Nel procedimento giudiziario seguito si è provato ad evidenziare ciò che il Fisco sospettava, il trasferimento di quei soldi sul conto corrente di uno dei figli potrebbe aver voluto significare l’alleggerimento di una posizione momentanea, con quei soldi che dopo poco hanno fatto di certo ritorno presso le disponibilità paterne. In questo caso dunque si è parlato di denaro non dichiarato, di redditi non evidenziati e quindi si considera a tutti gli effetti la possibilità di un vero e proprio illecito. In merito a certe dinamiche è giusto considerare rischi e pericoli ed andarci, come si usa dire, con i piedi di piombo.

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In ogni caso, alla fine del procedimento quei soldi sono stati a tutti gli effetti trattati perchè per l’appunto nono sono stati ritenuti capitali da non tassare. In questo caso la legge è stata chiara, anzi chiarissima. La scoperta di quella movimentazione, il dubbio, il fatto che quei soldi possano essere stati utilizzati in un modo molto preciso a dispetto di ciò che si potesse evidenziare. Al di la di tutto, si tratta di una pratica che a questo punto dovrebbe essere presa ancora più in considerazione dal Fisco e quindi facilmente individuabile in certi casi. I contribuenti, insomma, sono avvisati.

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