Cartelle esattoriali, arriva lo sconto del Fisco: cosa c’è da aspettarsi

Buone notizie in arrivo per molti contribuenti alle prese con debiti pregressi con il Fisco che potranno beneficiare di cartelle esattoriali più leggere.

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Il Covid continua ad avere ancora oggi delle ripercussioni negative sulle tasche di molte persone, alle prese con delle gravi difficoltà economiche. Molte famiglie si ritrovano, purtroppo, a dover fare i conti con delle minori entrate. Se tutto questo non bastasse, ad aggravare la situazione il timore di dover fare i conti con le conseguenze di alcuni debiti pregressi con il Fisco.

Proprio in tale ambito giungono buone notizie per molti contribuenti che potranno beneficiare di cartelle esattoriali più leggere. Almeno questo è quanto previsto dalla bozza della Legge di Bilancio che dovrebbe portare con sé delle importanti novità. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da aspettarsi.

Cartelle esattoriali, arriva lo sconto del Fisco: governo pronto a cancellare l’aggio

La macchina amministrativa non si ferma mai, con molti che temono di dover fare i conti con le conseguenze di alcuni debiti pregressi con il Fisco. Proprio in questo contesto interesserà sapere che sono varie le novità che potrebbero essere introdotte con la prossima Legge di Bilancio. Come riporta il Messaggero, sembra che il governo sia pronto a modificare il sistema di remunerazione dell’attività di riscossione.

In questo modo le cartelle esattoriali, a partire dal 2022, risulteranno meno care. In particolare si prevede di eliminare l’aggio, ovvero la remunerazione che l’Agente della riscossione percepisce per la sua attività di riscossione e che risulta a carico del contribuente. A tal fine verranno versati 995 milioni di euro verso le casse dell’agenzia della riscossione, in modo tale da garantire a quest’ultimo di avere la disponibilità finanziaria necessaria per far funzionare il sistema di riscossione.

La modifica del sistema di remunerazione dell’attività di riscossione e la cancellazione dell’aggio sono entrambi richiesti dalla Corte costituzionale. Quest’ultima, infatti, ha voluto sottolineare come l’aggio sia applicato in modo tale da far ricadere in modo non proporzionato i costi dell’attività di riscossione sui contribuenti. Il costo dell’aggio, ricordiamo, è pari al +6% del debito. Percentuale che diventa del 4,65% nel caso in cui il pagamento venga effettuato entro 60 giorni.

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Al momento comunque, è bene sottolineare, ancora nulla è stato deciso in tal senso e si tratta solo di un bozza. Non si esclude, inoltre, che si decida di passare a un sistema misto. In quest’ultimo caso i costi risulterebbero a carico del bilancio dello Stato, mentre una quota pagata dai contribuenti morosi. Non resta quindi che attendere e vedere quali saranno le prossime mosse del governo in tal senso.

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