Bonus busta paga, il Governo pensa al taglio del cuneo fiscale: ecco di cosa si tratta, chi riguarderebbe, requisiti e tempistiche
Grande attenzione sui temi e gli argomenti che si legano all’economia, come il bonus 200 euro una tantum ma non soltanto; il governo pensa e lavora ad un’altra misura legata a favorire i lavoratori nell’ottica di fronteggiare l’aumento delle bollette e carburanti ameno fino a fine anno. Ecco di seguito alcuni dettagli in merito.
Tale misura potrebbe essere inclusa nel decreto luglio, e rappresenterebbe un altro importante sostegno dopo il bonus 200€ una tantum, nei confronti degli italiani così da poter affrontare al meglio caro bolletta e carburanti. A parlarne nel proprio approfondimento è Sky Tg 24, che spiega che l’idea sarebbe quella di inserire nel decreto di luglio, per l’appunto, un provvisorio taglio del cuneo fiscale.
Ciò permetterebbe di aumentare la retribuzione netta a parità di lordo. Si legge ancora, al riguardo, che l’idea da parte dell’esecutivo riguarderebbe l’introduzione di un taglio per le ultime 4 buste paga dell’anno, dunque da settembre a dicembre. In tal modo, qualora ciò avvenisse, i lavoratori avrebbero in busta pagata tra i cinquanta e i settantacinque euro in più al mese, poiché vi sarebbe un taglio del quattro per cento. Nel complesso, l’eventuale bonus sarebbe di duecento / trecento euro.
Tanti e vari gli spunti che possono destare interesse quando si affrontano temi che riguardano l’economia a vario livello, come nel caso del bonus 200 euro per quanto riguarda i pensionati: come funziona, requisiti e cosa sapere.
Ritornando al tema in oggetto, come spiegato da Sky Tg 24 nel proprio approfondimento, per quanto riguarda il bonus busta paga – taglio del cuneo fiscale, ciò potrebbe essere riservato solo a chi ha un reddito da lavoro dipendente loro non superiore a trentacinque mila €, ovvero a chi già sta beneficiando del cd bonus contributi, un risparmio della quota contributi che fa carico dello 0,8%.
Si legge che per lo Stato ciò vorrebbe dire un esborso da 2,5 miliardi di euro, con la promessa, come richiesto da Confindustria, di occuparsi della questione del costo del lavoro nel Paese nel 2023.
I più attenti ben sapranno che il cuneo fiscale in Italia è tra più dell’area Ocse. Tra poco, si legge, arriveranno i primi rimborsi di 200€ per chi ne ha fatto richiesta, i cui primi beneficiari sono particolarmente i lavoratori dipendenti del settore privato; come testimoniato da rapporto Ocse, il novanta per cento di di loro non arriva a trentacinque mila €.
La misura ha come obiettivo proprio il voler dare loro sospiro, spiega Sky Tg 24, dal momento che “un tale guadagno espone maggiormente alla perdita di potere di acquisto dovuto all’inflazione”, viene evidenziato dal rapporto.
In merito poi agli stipendi in Italia poi, non tutti sanno da quanti anni sono fermi: perché non crescono e le ragioni
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