Nuove strette fiscali riducono il campo dei bonus che si possono conquistare. Cambia la disciplina dei contributi.
I contributi sono molto importanti ai fini fiscali, specie quando si cerca di ottenere quanti più bonus possibili. Così, è proprio dopo gli ultimi aggiornamenti che la questione diventa complessa per i cittadini.

Le maggiori modifiche partono come sempre dalla Legge di Bilancio 2025, la quale ha introdotto delle corpose restrizioni in merito agli incentivi fiscali. Soprattutto per la fruizione dei bonus, conferendo una certa attenzione alla regolarità contributiva dei beneficiari.
Con DURC, si fa riferimento allo strumento che concretizza l’obbligo della Regolarità contributiva. Infatti, per accedere ai principali sostegni, bisogna essere in regola con i contributi previdenziali e assistenziali. Non che prima non fosse così, ma adesso la disciplina è ancora più dettagliata. È il Documento Unico di Regolarità Contributiva, appunto DURC, ad attestare questa regolarità, e chi non lo è, non otterrà bonus, agevolazioni e detrazioni.
Chi non è in regola non potrà gioire dei crediti d’imposta che conseguono dai bonus con debiti relativi a contributi previdenziali, assistenziali e gli stessi premi assicurativi per infortuni o malattie professionali. Nello specifico, ciò riguarda i crediti d’imposta derivanti dalla cessione del credito e sconto in fattura.
Ma nello specifico, quali sono i bonus a cui si dovrà molto probabilmente dire addio?
A quali bonus dire addio se i contributi non sono in regola?
Constatate le novità, serve evidenziare l’impatto degli aggiornamenti in merito al sistema lavorativo vigente, perché è proprio in tema assunzioni e condizioni da rispettare per il datore che ci sono maggiori conseguenze. Senza dimenticare quanto può manifestarsi per i bonus più richiesti, e non solo.

Sono i bonus edilizi quelli a cui si dovrà dire soprattutto addio. Superbonus, Sismabonus, Bonus barriere, e chi più ne ha più ne metta. Questo perché essendo la ratio della manovra di bilancio quella di razionalizzare al meglio le risorse, queste essendo molto richieste dalla popolazione, vanno dilazionate in maniera opportuna, senza compiere sprechi.
Le stesse aliquote delle detrazioni sono state rimodulate e alcune ridotte. È il caso della detrazione per la prima casa, questa resta al 50%, ma per la seconda cala al 36%.
Non sarà più possibile compensare i crediti d’imposta che derivano da bonus edilizi con debiti contributivi se non si è in regola con i versamenti. Ciò vale sia per chi è titolare di posizione assicurativa, che per datori di lavoro e committenti di collaborazioni
Ed è qui che il datore di lavoro per agevolare le assunzioni deve assolutamente avere un DURC valido e non aver commesso violazioni in tema di sicurezza sul lavoro e per le condizioni dei dipendenti.
In conclusione, si riconosce una stretta importante, ma è comunque quello che ci vuole sia per razionalizzare la spesa pubblica e garantire i benefici fiscali, che per incentivare imprese e cittadini ad essere in regola con i contributi!