Bonus mobili 2022 e rifacimento canna fumaria dello scaldabagno: scatta la detrazione?

Possono sfruttare il bonus mobili ed elettrodomestici i proprietari di un immobile oggetto di ristrutturazione che siano contribuenti nel nostro paese, ma anche i titolari di diritti reali o personali di godimento – entro precise condizioni. Ecco un caso pratico chiarito dalle Entrate.

In una fase caratterizzata da una vera e propria ‘giungla’ di bonus ed agevolazioni previste dallo Stato, e in cui i rincari e gli aumenti rappresentano una minaccia concreta per il bilancio familiare di milioni di italiani, giova considerare uno di quei benefici fiscali che possono più facilmente essere sfruttati dagli interessati.

bonus mobili
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Ci riferiamo in particolare al bonus mobili 2022, ovvero uno strumento mirato a rilanciare il settore della mobilia e degli elettrodomestici, e a sostenere economicamente chi sta realizzando una nuova casa o comunque chi ha deciso di far svolgere interventi in campo edilizio di un certo rilievo. Non a caso finalità della misura è anche favorire l’acquisto di elettrodomestici di classe energetica alta.

Presente fin dal 2013, il bonus mobili ha ricevuto varie conferme e proroghe fino ad arrivare ad oggi. Stabilita infatti la sua prosecuzione con altri bonus casa 2022, all’interno della legge di Bilancio 2022. L’agevolazione in oggetto subirà però nel biennio 2023-2024 un ‘taglio’ del tetto di spesa su cui interviene il bonus, mentre permane la gestione della misura in capo all’Agenzia delle Entrate.

Di seguito, dopo aver richiamato alcune interessanti caratteristiche del bonus mobili ed elettrodomestici 2022, ci soffermeremo su un caso pratico su cui di orientamento è una utile circolare delle Entrate dello scorso luglio. I dettagli

Bonus mobili ed elettrodomestici 2022: che cos’è in sintesi?

L’agevolazione in oggetto consiste in una detrazione fiscale Irpef del 50% che può essere calcolata su un ammontare massimo di 10mila euro di spese documentate per quest’anno – e di 5mila  euro per gli anni 2023 e 2024. L’importo include anche le spese di montaggio e di trasporto, mentre la detrazione segue il meccanismo della suddivisione in dieci quote annuali di identico importo.

Il bonus mobili agevola di fatto l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, mirati a costituire l’arredo di un immobile oggetto di ristrutturazione.

In buona sostanza, il meccanismo implica che nel momento in cui si presenta la dichiarazione dei redditi (ad es. modello 730), l’interessato può sfruttare la detrazione Irpef in oggetto, includendola nella dichiarazione e recuperando così la metà delle spese effettuate fino ad un massimo di 10mila euro. Siccome l’importo da recuperare si suddivide in dieci rate di uguale importo, la spesa si recupera gradualmente e in un decennio.

Ma attenzione: per poter usufruire della detrazione in oggetto, il pagamento della spesa va compiuto tramite mezzi tracciabili quali bonifico, bancomat o di carta credito. Non sono ammessi invece gli utilizzi di denaro contante.

Gli interventi edilizi compresi nel bonus mobili 2022

In particolare, gli interventi di ambito edilizio che danno diritto alla detrazione fiscale in oggetto debbono avere a che fare con le attività di:

  • manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. Ma le opere di manutenzione ordinaria su singoli unità abitative – pensiamo al caso classico della tinteggiatura o a quello del rifacimenti di intonaci interni – non permettono di accedere all’agevolazione sulle spese;
  • manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali;
  • ricostruzione o ripristino di un immobile che ha subito danni per eventi calamitosi (con stato di emergenza);
  • restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, svolti da ditte di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che, entro un anno e mezzo dalla fine dei lavori, vendono la struttura.

Come accennato, tra le spese da immettere in detrazione Irpef e dunque agevolabili, vi sono anche quelle di trasporto e di montaggio dei beni comprati.

Abbiamo detto che la detrazione Irpef in oggetto, ovvero il bonus mobili 2022, va indicata nella dichiarazione dei redditi: ebbene il bonus vale soltanto per quello specifico contribuente, che sfrutta la detrazione per i costi di intervento di recupero del patrimonio edilizio.

Un caso pratico molto comune e i chiarimenti delle Entrate

All’interno della circolare n. 28 dello scorso luglio l’Amministrazione finanziaria ha indicato, come esempi, varie tipologie di attività che danno diritto al bonus mobili in quanto rientranti nella cd. manutenzione straordinaria. Le Entrate hanno incluso infatti gli interventi che implicano opere accessorie e pertinenziali, che non diano luogo ad aumento di volumi o di superfici utili, ma anche la realizzazione di volumi tecnici come ascensori, centrali termiche, scale di sicurezza e canne fumarie.

Sulla scorta di queste utili precisazioni dell’AdE, ricordiamo allora che il bonus mobili 2022 varrà anche per le opere di rifacimento della canna fumaria dello scaldabagno, per il tramite dell’installazione di un camino esterno in acciaio che, con un foro ad hoc nella gronda in cemento armato, giungerà sopra il tetto della struttura.

Ma attenzione: per godere dell’agevolazione Irpef data dalla detrazione pari al 50%, l’acquisto dei mobili o degli elettrodomestici non deve essere anteriore alla data di inizio dei lavori di manutenzione straordinaria. Mentre alla fine dell’intervento citato dovrà essere emessa certificazione ad hoc di conformità dell’impianto.

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