BTp: il migliore emesso dal Tesoro, nessuna paura dei rialzi

Dalla BCE arrivano ormai conferme sull’imminente rialzo dei tassi, l’influenza sui conti pubblici si sconta sui rendimenti dei titoli di Stato. Ecco quale Btp si dimostra il più conveniente ai prezzi attuali.

Mentre salgono i rendimenti si ampliano gli spread e crollano i prezzi dei Btp, connotando una situazione ideale per impostare una strategia di investimento sul lungo termine.

BTp il più conveniente tra quelli emessi dal Tesoro

Nella seduta di ieri il Btp a 10 anni ha superato nuovamente la soglia del 3% lordo. Il benchmark non è tuttavia il titolo più promettente offerto in questi mesi dal Tesoro. Nella seduta di ieri il differenziale con il Bund è rimasto sopra 200 punti base e il Btp 2051 ha consolidato il suo primato; è il titolo che offre di più con una cedola fissa lorda del 1,7%.

Apparentemente una contraddizione, ma considerando il prezzo ad appena 69 centesimi il suo rendimento netto arriva al 3,5%. Tra quelli oggi in circolazione questo non è il più longevo, ma ha ben tre scadenze: 2052, 2067 e 2072. Alla prima scadenza utile l’investitore riceverà una plusvalenza netta rispetto al prezzo attuale del 39,3%.

Dal sondaggio mensile tra money manager globali emerge che il 18% acquisterebbe entro giugno titoli italiani solo se il differenziale andasse sopra 220 e il 21% oltre 250. Il sondaggio condotto dalla Bank of America interpellando decine di gestori di fondi ha evidenziato l’attuale sentiment sui Btp.

Il potenziale del BTp più conveniente tra quelli emessi dal Tesoro

La domanda rimane orientata sul lungo periodo; per gli investitori l’unico modo di ottenere rendimenti positivi sicuri è ulteriore aumento del differenziale e contestualmente della cedola o una riduzione rapida dell’inflazione. In alternativa è possibile puntare su un prezzo di ingresso molto basso e sfruttare il rendimento sul lungo termine e la contestuale riduzione dell’inflazione. Prima di allora, ovvero per trent’anni, l’investitore incasserebbe una cedola netta effettiva del 2,16% sufficiente a compensare un tasso di inflazione tornato entro il target della Bce.

La plusvalenza alla scadenza rende il rendimento complessivo più che soddisfacente. Una risalita del prezzo è molto probabile nei prossimi anni, in questo caso sarà possibile rivendere in anticipo l’obbligazione incassando la differenza prima della sua effettiva scadenza. Una strategia che con il Btp 2051 può passare da un approccio difensivo a uno speculativo una volta che il mercato avrà completamente scontato e superato le difficoltà attuali.

Se il BTp 2051 si riportasse ai livelli pre bellici di febbraio, salirebbe di oltre il 20%. Se tornasse invece ai livelli di inizio anno, segnerebbe un incremento rispetto al suo prezzo attuale del 35%.

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