Canone Rai, ipotesi aumento? Perché potrebbe accadere

Perché si parla di aumento del canone Rai in relazione all’adeguamento europeo: l’ipotesi e i dettagli al riguardo, di cosa si tratta

Canone RAI

C’è sempre grande attenzione sul tema del Canone Rai, a maggior ragione quando tale tematica è in relazione con la questione costi e, come in questo caso, con una ipotesi circa un presunto aumento: ma di cosa si tratta in particolare?

Andando nello specifico della questione, a parlarne è Investireoggi.it che spiega che la tv di stato sarebbe sottofinanziata; il canone Rai, che come noto è di 90 euro all’anno, euro che sarebbero troppo pochi se confrontati agli obblighi e le attività che riguardano la Rai.

Queste, spiega Investireoggi.it, le parole che sono state dichiarate da Carlo Fuortes, l’Ad, nel corso dell’adozione in commissione Lavori Pubblici al Senato.

Ancora, si legge che dando un’occhiata agli altri Paesi europei, questa tassa in genere risulta essere più alta, e anche nel Bel Paese si potrebbe considerare l’eventualità di aumentarla, così da adeguarla al resto dei Paesi europei stessi.

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Canone Rai potrebbe aumentare? Quanto costa e perché se ne parla

Desta sempre grande interesse ed attenzione, dunque, come detto, il tema del Canone Rai, al cui riguardo ha scritto nel proprio approfondimento Investireoggi.it, puntando il focus sul tema di un eventuale e presunto aumento che potrebbe arrivare o che si potrebbe prendere in considerazione, e di cui si sta parlando.

Il Canone Rai in bolletta, molti lo ricorderanno, fu introdotto nel 2016 dal Governo Renzi, un intervento che risultò essere importante sopratutto perché, prima, si legge, vi erano molti “furbetti” che decidevano di non pagare lo stesso canone.

L’introduzione in bolletta ha permesso di porre un freno a tale fenomeno e di abbassare il costo, il quale è passato da 113 euro a 90, con una riduzione maggiore del 20%, poiché il pagamento ha riguardato una platea più ampia di persone.

Va detto che, come spiega Investioreggi.it, dei 90 euro relativi al canone, la Rai ne riceve solo 74, poiché una parte della cifra, una percentuale di gettito, è trattenuta dallo Stato. Si legge che, stando a molti osservatori, la cifra in questione sarebbe troppo bassa in relazione all’offerta di un servizio di qualità e nel rispetto degli obblighi che la Rai deve svolgere.

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Stando a Fuortes, in relazione ad altri Paesi Europei, il servizio pubblico italiano è sottofinanziato, e ancora, si legge che “il finanziamento del servizio pubblico è un prerequisito indispensabile“, ovvero quest’ultimo deve essere tale nella misura in cui la società non sia posta in una condizione di minorità, e che possa essere rispettata il principio di indipendenza che costituisce la qualità che connota la costituzione dei servizi pubblici e la relativa capacità di agire.

Infine, si legge che per l’Ad della Rai, il finanziamento deve esser commisurato ed adeguato agli obblighi che sono assegnati, stabile e trasparente.

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