Cessione del credito bloccata. Cosa succede con le pratiche di cessione già accettate?

Cessione del credito; le imprese stanno avendo grosse difficoltà a farsi pagare dalle banche. Cosa succede con le pratiche di cessione già accettate?

Nonostante la legittimità delle richieste, già accettate da alcuni istituti di credito i tempi di pagamento si stanno allungando tantissimo. Quali sono le cause?

Superbonus_credito
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Cessione del credito in ritardo o bloccate; sembrano sempre più difficili da ottenere i crediti relativi ai bonus edilizi che spettano di diritto alle aziende o a chi ha effettuato i lavori usufruendo dell’incentivo. Il superbonus 110% è stato ampiamente criticato e modificato nel corso della precedente legislazione.

Tra le critiche sul Superbonus 110% la superficialità di alcuni controlli che ha avuto come effetto il blocco del mercato dei crediti. Ultimamente i problemi normativi sembrano nuovamente risolti grazie all’emanazione della circolare 33/E dell’Agenzia delle Entrate.

Cessione del credito, banche e beneficiari, su chi ricadono le responsabilità?

La nuova circolare dell’agenzia ha messo in chiaro le responsabilità tra banche e beneficiari del credito d’imposta del superbonus. Nel concreto si escludono gravi ricadute sulla responsabilità da parte dei cessionari in caso di anomalie quando siano stati effettuate le verifiche documentali sul diritto al credito da parte del cedente.

Queste verifiche, assieme alle asseverazioni e al visto di conformità, sono quindi oggi un prerequisito indispensabile per la cessione del credito nel Superbonus. Nonostante ciò, alcuni istituti concesso il visto di conformità si rifiutano poi di pagare l’impresa.

Anche Poste Italiane tra i pochi istituti finanziari rimasti attivi nell’accettazione della cessione del credito ha da pochi giorni sospeso la sua adesione. Una cattiva notizia per imprese, professionisti e contribuenti. Persino gli architetti hanno chiesto al Governo un intervento urgente per far fronte alla decisione di Poste Italiane.

Cosa succede se una volta iniziati i lavori la banca non paga l’impresa?

Grazie al meccanismo della cessione del credito e dello sconto in fattura il contribuente anticipa i soldi, matura la detrazione superbonus e poi la cede sotto forma di credito d’imposta. Questa naturalmente può essere ceduta a favore delle imprese che hanno effettuato i lavori oltreché a intermediari finanziari.

Il vantaggio di chi riceve un credito d’imposta è il guadagno rispetto all’ammontare dei costi. L’impresa in cambio riceveva fino a qualche mese fa un credito d’imposta del 110%. Oggi le cose sono cambiate e la premessa iniziale che dava il vantaggio di aderire al bonus è risultato sempre più risicato.

Le condizioni attuali comportano infatti costi complessivi dei lavori maggiorati. Gli effetti L’aumento del costo delle cessioni rende pressoché impossibile effettuare i lavori del Superbonus completamente gratis com’era in origine. Bisogna fare attenzione nella richiesta dei crediti e nell’adesione al superbonus per spese di entità limitata oltre che per i bonus diversi dal 110%. Si rischia di dover affrontare costi nell’ordine delle centinaia di euro per ottenere il visto di conformità. Questi vengono richiesti anche nei casi in cui vi siano lavori dai costi inferiori ai 10 mila euro.

È per questo che aziende e contribuenti stanno avendo sempre più difficoltà a farsi accordare nuove pratiche di cessione dalla banche; inoltre per quelle già accettate i tempi si allungano. Il fenomeno è grave tanto che alcune imprese sono state costrette a sospendere i cantieri già avviati e a non accettare nuovi lavori.

A chi tocca pagare nel caso in cui la banca non accetta il credito dovuto dall’adesione al Superbonus 110%? Qui bisogna stare attenti al contenuto del contratto di affidamento dei lavori. L’impresa potrebbe avervi inserito la possibilità di richiesta finale al cliente che potrebbe rimetterci di tasca propria.

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