Come anticipare la pensione: scopri se puoi aumentare i contributi

Scopriamo come anticipare la pensione aumentando i contributi. Sapevi che esistono i contributi gratuiti (a carico dell’INPS)?

I contributi previdenziali rappresentano i versamenti effettuati all’INPS dai lavoratori dipendenti, che al raggiungimento di determinati requisiti anagrafici e contributivi percepiranno un assegno mensile.

Come anticipare la pensione

Il sistema pensionistico italiano permette di aumentare i contributi, sia gratuitamente che a pagamento, per accelerare i tempi del pensionamento.

Prima di proseguire con il versamento volontario di contributi o il riscatto degli anni di contributi figurativi è bene consultare un esperto. In questo modo, sarà possibile valutare la convenienza dell’investimento, evitando di impegnare inutilmente delle risorse economiche.

Come anticipare la pensione: di cosa si tratta

Per raggiungere il diritto alla pensione è possibile aumentare i contributi. Ci stiamo riferendo ai versamenti effettuati in favore dell’INPS dai lavoratori dipendenti.

Così facendo al raggiungimento di determinati requisiti anagrafici e contributivi sarà possibile accedere ad un assegno di pensionamento.

Per ottenere una pensione contributiva, infatti, è necessario versare un certo numero di contributi senza i quali non è possibile percepire alla pensione anche in presenza del requisito anagrafico.

L’attuale normativa contributiva italiana prevede che per andare in pensione servano:

  • un minimo di 20 anni di contributi e 67 anni di età
  • 5 anni per l’accesso alla pensione di vecchiaia contributiva e 71 anni di età (per coloro che hanno iniziato a versare i contributi a partire dal primo gennaio 1996).

In assenza di questi minimi contributivi non è possibile accedere alla pensione. Gli anni di contributi già versati andranno persi, per questo motivo il sistema offre la possibilità di aumentare i contributi effettuando un versamento nelle casse dell’INPS.

In questo modo, sarà possibile raggiungere il pensionamento ed evitare di perdere i contributi già versati.

Tipologie di contributi

Prima di capire com’è possibile

Per scoprire come anticipare la pensione è necessario distinguere tra le varie tipologie di versamenti contributivi:

  • Contributi obbligatori, sono quelli che vengono versati nell’ambito di un rapporto di lavoro subordinato o autonomo
  • Figurativi, che fanno riferimento ad un’interruzione dell’attività lavorativa e possono essere versati gratuitamente (a carico dell’INPS);
  • Volontari, versati dal lavoratore durante i periodi di interruzione dell’attività lavorativa, previa autorizzazione da parte dell’Ente.
  • Da riscatto, coprono i periodi in cui non è obbligatoria la contribuzione ma che possono essere riscattati ai fini pensionistici (es. anni universitari).
  • Da ricongiunzione, quando un lavoratore nell’arco della carriera ha versato contributi in più di una gestione previdenziali e intende ricongiungerli.

Come anticipare la pensione

Per aumentare i contributi, per anticipare l’età pensionabile, occorre distinguere tra un incremento gratuito o a titolo oneroso.

Il modo più semplice per raggiungere l’età pensionabile consiste nel continuare a lavorare versando i contributi obbligatori.

Tuttavia, anche in questo caso, è bene informarsi sulla presenza di eventuali periodi che possono essere coperti attraverso un aumento dei contributi. Questa cosa è possibile in caso di periodi che rientrano nella contribuzione figurativa gratuita (es. anni di militare).

Per quanto invece riguarda il versamento volontario e i contributi da riscatto, questi prevedono che il contribuente affronti un costo.

Prima di procedere al versamento di ulteriori contributi è bene verificare che lo sforzo economico sostenuto consenta realmente di raggiungere il minimo richiesto per andare in pensione.

Aumentare i contributi può essere utile nel caso di:

  • Interruzioni di lavoro dipendente o cessazione dell’attività lavorativa, durante le quali il contribuente chiede l’autorizzazione all’INPS di proseguire con il versamento contributivo volontario. In tal caso, l’aliquota dovuta è pari al 33% dell’ultima retribuzione annua lorda.
  • Periodi riscattabili a titolo oneroso (es. anni di laurea, aspettativa per gravi motivi familiari).
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