Conti correnti bancari: averne più di uno, è davvero necessario e cosa si rischia?

Può capitare che un soggetto sia titolare di più conti correnti bancari. La legge non vieta questa opportunità, ma in quali casi è davvero necessario?

Se un soggetto è titolare di due o più conti correnti dovrà affrontare maggiori costi di gestione. Dopotutto, la legge non vieta la possibilità ad un soggetto di essere intestatario di più di un deposito bancario.

conti correnti bancari
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I conti correnti bancari intestati ad uno stesso soggetto possono appartenere allo stesso istituto di credito o ad una differente. È possibile coinvolgere anche più di due o tre istituti bancari. Tuttavia, il titolare dei depositi bancari andrà incontro a maggiori costi di gestione.

In particolare, i costi a cui facciamo riferimento sono il canone annuo, il canone delle carte, l’invio della rendicontazione cartacea, le commissioni sui bonifici e quelli sui prelievi, l’imposta di bollo per giacenze superiori a 5.000 euro e così via.

Insomma, ci stiamo riferendo a tutti i cosiddetti costi fissi e variabili che caratterizzano ogni conto corrente.

Per questo motivo, sebbene la legge non vieti ad un soggetto di essere intestatario di più di un conto corrente, sorge spontanea una domanda: conviene davvero?

Conti correnti bancari: quando si è titolari di più di un deposito bancario

Quando un soggetto è titolare di più di un conto corrente va incontro a maggiori spese di gestione. Tuttavia, ci sono dei casi in cui essere intestatari di più di un conto corrente è necessario per questioni organizzative o professionali.

È questo il caso del soggetto libero professionista o ditta individuale che decide di disporre di due conti: uno ad uso privato e l’altro ad uso lavorativo.

In questo modo, il lavoratore autonomo avrà la possibilità di accreditare i guadagni, provenienti dalla propria attività lavorativa, su un conto corrente dal quale poi dovranno essere decurtate le relative tassazioni.

La stessa esigenza può verificarsi in caso di conto corrente cointestato tra due coniugi o con un familiare. In questa circostanza, può accadere che uno dei cointestatari o entrambi abbiano anche un altro conto corrente “privato”, sul quale sono depositate cifre di denaro accessibili solo ad una persona.

In alcuni casi, invece, può essere conveniente disporre di un secondo conto corrente per effettuare l’accredito di denaro da utilizzare per gli investimenti.

Ma, anche l’idea di aprire un conto deposito può determinare l’intestazione di più di un conto corrente allo stesso soggetto. In questo caso, anche se le spese di gestione sono le stesse di un conto normale, lo scopo del conto deposito è quello di conservare i propri risparmi garantendo un rendimento costante nel tempo.

Dal momento che la legge non vieta ad un soggetto di essere intestatario di più in deposito bancario e che l’unico problema relativo a questa condizione è quello della gestione dei costi, proviamo a capire come risparmiare.

Come risparmiare quando si hanno due o più conti

Quando un soggetto è titolare di più di un deposito bancario deve farsi carico di tutti gli oneri e i costi fissi e variabili. Per questo motivo, può essere utile valutare l’idea di aprire un conto corrente a zero spese. Chi ha necessità di avere un altro deposito bancario può optare per un prodotto a canone annuo azzerato e con imposta di bollo a carico della banca.

Sul mercato ci sono diverse soluzioni che presentano queste caratteristiche. È questo il caso di Soldo, Conto Selfy e Conto Sella.

In ogni caso, avere un secondo conto ha senso se i depositi bancari non hanno la stessa funzione. Dunque, può essere utile avere un altro conto corrente da utilizzare per: effettuare investimenti, accumulare risparmi, mettere da parte riserve per pagamenti e così via.

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