Conto corrente in rosso, attenti alle nuove regole: cosa si rischia tra pochi giorni

Attenti alle nuove regole a partire dal 2022 in caso di conto corrente in rosso. Entriamo quindi nei dettagli per vedere tutto quello che c’è da sapere in merito e  soprattutto cosa si rischia.

conto corrente in rosso stangata
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In un periodo storico particolarmente difficile come quello attuale, segnato dall’impatto negativo del Covid sull’economia, sono tante le famiglie che si ritrovano purtroppo a dover fare i conti con una gestione delle finanze personali alquanto complicata. Proprio in tale ambito, pertanto, non crea stupore il fatto che molte persone decidano di mettere da parte qualche euro, pur di avere del denaro a cui attingere in caso di imprevisti.

Una situazione che non passa di certo inosservata e che attira in particolar modo l’attenzione delle banche, che a loro volta si ritrovano, di conseguenza, a fronteggiare dei costi di gestione particolarmente elevati. Se tutto questo non bastasse, a partire dal 2022 bisogna fare i conti con delle nuove regole che mettono in allarme tutti coloro alle prese con un conto corrente in rosso. In particolare ci si chiede quali siano e soprattutto cosa si rischia. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Conto corrente in rosso, attenti alle nuove regole dal 2022: tutto quello che c’è da sapere

Manca davvero poco alla fine del 2021 e ormai siamo pronti a salutare l’anno in corso per dare il benvenuto al 2022. Un nuovo che si spera porterà con sé delle nuove notizie positive. Allo stesso tempo, come è facile immaginare, non mancano quelle meno gradite, come quelle riguardanti il conto corrente in rosso. A partire dal prossimo anno, infatti, si dovrà fare i conti con delle nuove regole, che avranno un impatto non indifferente sulla vita di molti correntisti. Ma di cosa si tratta?

Ebbene, in tale ambito bisogna innanzitutto sapere che un correntista viene considerato debitore se risulta in arretrato da oltre 90 giorni nel pagamento di una obbligazione. Il debito in questione diventa rilevante nel caso in cui si superino determinate soglie. A proposito dei limiti, ricordiamo che dopo 90 giorni di mancati pagamenti, con importo superiore ai 100 euro, l’istituto di credito deve provvedere a segnalare il cliente in questione alla centrale rischi.

Tale soglia è pari a 500 euro in caso di imprese con fatturato superiore ai 5 milioni di euro. È facile pertanto evincere che a rischiare maggiormente siano le aziende con minori volumi, molte delle quali già messe a dura prova dall’impatto negativo del Covid sull’economia. La seconda soglia è dell’1% dell’esposizione complessiva verso una controparte.

Conto corrente in rosso, occhio allo sconfinamento: l’importanza di chiedere informazioni alla banca

Allo stesso tempo è bene ricordare che in base a quanto previsto dalla nuova normativa europea non vi è nulla che impedisca ad un potenziale cliente di avere un conto corrente con saldo negativo. L’istituto di credito, infatti, può decidere di concedere uno sconfinamento ai propri clienti. Una soluzione, quest’ultima che, è bene sottolineare, si presenta come una possibilità, ma non è obbligatoria. Proprio per questo motivo, in caso di difficoltà, è opportuno chiedere apposite informazioni presso la propria banca di riferimento.

La sottoscrizione di uno scoperto autorizzato è nella maggior parte gratuito e volto a garantire una protezione al cliente che non deve più avvertire nel caso in cui il conto diventi rosso, purché non superi il limite autorizzato dalla stessa banca. Quest’ultima, dal canto suo, si impegna in modo formale ad onorare tutti i pagamenti effettuati sul conto scoperto, sempre entro il limite prefissato. Diversa la situazione in caso di scoperto abusivo. Una situazione quest’ultima, che si verifica senza aver sottoscritto alcun tipo di accordo con la banca. In questo caso, come è facile intuire, l’istituto di credito non è costretto a coprire lo scoperto. Ne consegue, pertanto, che il cliente rischia di dover fare i conti con gravi conseguenze.

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Tra queste si annoverano, ad esempio, la possibile decisione della banca di non rendere più disponibili gli addebiti automatici. Una misura, quest’ultima, in seguito alla quale si rischia di dover fare i conti con il blocco dei pagamenti di utenze e rate di finanziamento. Meglio quindi prestare attenzione alle nuove regole a partire dal 2022, onde evitare di dover fare i conti con spiacevoli sorprese. A tal fine si consiglia sempre di chiedere apposite informazioni alla propria banca di riferimento. In questo modo, infatti, è possibile avere informazioni dettagliate in merito ai limiti da non oltrepassare ed evitare di conseguenza problemi.

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