Dimissioni per giusta causa e senza preavviso: in questo caso ha ragione il lavoratore

Le dimissioni per giusta causa e senza preavviso sono ammesse dalle leggi 2022. Il dipendente può dimettersi in caso di mancato pagamento dello stipendio.

I datori di lavoro sono tenuti, per contratto, a pagare regolarmente gli stipendi ai loro dipendenti. Generalmente il pagamento degli stipendi, nel settore privato, avviene al decimo giorno del mese successivo a quello in cui è stata espletata la prestazione lavorativa.

Dimissioni per giusta causa e senza preavviso: in questo caso è possibile e ha ragione il lavoratore

Nel caso in cui un lavoratore non riceve lo stipendio ha la possibilità di far valere i propri diritti tramite un procedimento legale. Tutti i CCNL del lavoro permettono ai lavoratori di procedere per vie legali in caso di mancato pagamento dello stipendio, senza alcuna distinzione tra i vari settori.

Tuttavia, è prevista una procedura ben precisa che il lavoratore dipendente deve rispettare e inizia con il sollecito di pagamento, presentato da un rappresentante legale esperto in materia.

Inoltre, è bene ricordare che, prima di procedere per vie legali, il lavoratore dovrebbe provare ad avere un confronto verbale con il responsabile del reparto risorse umane o dell’ufficio paghe.

In ogni caso la legge ammette per i lavoratori che non ricevono la loro paga per diversi mesi, hanno l’opportunità di dimettersi per giusta causa.

Va comunque ricordato che il lavoratore che si dimette perde il diritto a percepire l’indennità di disoccupazione, che spetta solo in caso di licenziamento.

Dimissioni per giusta causa e senza preavviso: cosa dice la legge?

I dipendenti hanno diritto a ricevere, entro i tempi prestabiliti, il loro stipendio.

Il mancato pagamento degli stipendi da parte di un datore di lavoro produce numerosi effetti tra cui:

  • Una riduzione del potere economico dei lavoratori, che si trovano in difficoltà ad affrontare le spese mensili, sia ordinarie che straordinarie.
  • Una diminuzione dello sforzo e del morale di dipendenti.

Inoltre, per il datore di lavoro la mancata elaborazione di buste paghe può provocare effetti di tipo legale.

Insomma, la legge stabilisce che se il lavoratore non riceve, entro i termini previsti, la paga pattuita nel contratto di assunzione, ha la possibilità di presentare le dimissioni per giusta causa.

Secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione è sufficiente un unico giorno di ritardo per permettere al lavoratore di accedere al suddetto diritto.

Inoltre, il datore di lavoro che va incontro al mancato pagamento dello stipendio o al ritardo nella consegna della busta paga può ricevere una sanzione amministrativa pecuniaria che parte da un minimo di €150 e può arrivare ad un massimo di €900.

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