Domanda di ferie del lavoratore: occhio alle tempistiche per non rischiare il no dell‘azienda

Tutti i lavoratori che vogliono andare in vacanza debbono ricordare che la domanda di ferie deve essere fatta senza ritardi.

Il diritto alle ferie è garantito in Costituzione e mira ad assicurare il recupero delle energie del lavoratore. Quali sono le tempistiche da osservare per comunicare la scelta del periodo delle vacanze?

ferie lavoro
foto adobe

La stagione estiva dista solo poche settimane e per i lavoratori è ormai quasi tempo di pianificare le vacanze estive. Coloro che lavorano in azienda sanno bene che il datore di lavoro ha interesse a pianificare i turni per l’assegnazione delle ferie, in maniera da garantire la continuità della produzione e non creare intoppi a livello organizzativo.

Ciò di cui vogliamo parlare nel corso di questo articolo, attiene alle tempistiche entro cui comunicare le ferie all’azienda per cui si lavora: entro quando occorre farlo? Quali regole seguire? Scopriamolo di seguito.

Ferie: il fondamento nella Costituzione e il contesto di riferimento

In materia non possiamo non ricordare che l’art. 36 dispone l’irrinunciabilità delle ferie annuali retribuite, nella finalità di garantire al lavoratore il diritto al recupero delle energie e alla concretizzazione di esigenze anche ricreative, personali e familiari. La rinuncia alle ferie non può aversi neanche con il versamento dell’indennità sostitutiva per ferie non godute.

Ricordiamo che la durata minima delle ferie è pari a quattro settimane; tuttavia, i CCNL possono estendere detto periodo, senza poterlo accorciare. Inoltre, le ferie maturano nell’ambito dello svolgimento del rapporto di lavoro, ma sono sfruttate nel tempo che l’imprenditore dispone – informandone ovviamente il lavoratore. Chiaro, infatti, che l’azienda deve cercare un bilanciamento tra le esigenze organizzative-produttive e gli interessi individuali di ogni singolo lavoratore.

Notiamo che la richiesta delle ferie è su impulso del lavoratore subordinato, che ha la libertà di comunicare in quale lasso di tempo preferisce andare in vacanza. In seconda battuta, sarà il datore di lavoro a dare l’ok o indicare una differente collocazione delle ferie per consentire la prosecuzione dell’attività. Il datore, che ha l’ultima parola in merito, tuttavia non potrà opporsi alla volontà espressa dal dipendente, se non ha una valida ragione in tal senso.

L’azienda è comunque tenuta all’approvazione di un piano ferie con il quale organizzare formalmente i vari turni delle vacanze estive dei dipendenti in organico.

Preavviso: entro quanto tempo debbono essere comunicate?

In considerazione di quanto sopra esposto, è vero che muoversi in largo anticipo di solito premia il lavoratore. Egli farà bene a presentare la domanda di ferie senza ritardi, onde non prestare la giustificazione a un eventuale no del datore di lavoro, a causa della concessione delle stesse già effettuata nei confronti di un collega dello stesso reparto – e per lo stesso periodo.

Ma, di fatto, entro quanto tempo prima debbono essere comunicate le ferie? Ebbene se è vero che la richiesta deve essere effettuata in forma scritta, tuttavia le norme di legge vigenti non ci dicono qual è il periodo di preavviso entro cui detta richiesta deve essere resa nota all’azienda. D’altronde lo abbiamo ricordato poco sopra: è il datore di lavoro che ha l’ultima parola, e sceglie quando il lavoratore può fruire del riposo annuale.

Attenzione però: in realtà la risposta sta nei CCNL di riferimento o nel contratto individuale di lavoro. In essi sarà possibile rintracciare le informazioni che interessano, in merito ai tempi e modi della presentazione della richiesta di ferie. I due contratti citati potranno essere altresì utili a chiarire i termini del preavviso, laddove previsto.

Inoltre, secondo quanto rimarcato dalla Suprema Corte, se la domanda delle ferie è tardiva rispetto al preavviso, l’azienda sarà libera di dire no al lavoratore, senza dover dare motivazioni giustificate da particolari esigenze di carattere organizzativo. Attenzione però: la richiesta tardiva non fa comunque venir meno il diritto alle ferie, da sfruttare in un momento successivo.

Dalla parte dell’azienda, dobbiamo ricordare infine che dopo avere stabilito e comunicato il periodo di godimento delle ferie ai dipendenti (piano ferie), il datore di lavoro può comunque apporre modifiche, ma soltanto sulla scorta di una riconsiderazione delle esigenze organizzative e produttive. Le modifiche aziendali debbono essere rese note con congruo anticipo e sempre prima dell’inizio del periodo di vacanze estive, giacché il lavoratore non è tenuto a rendersi reperibile durante i giorni di assenza dal lavoro.

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