Il taglio delle tasse nel programma della coalizione di destra fa discutere e crea i primi malumori

Giovedì è stato pubblicato il programma comune della coalizione di destra, un elenco di 15 punti che Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati.

Tra le proposte spicca quella sulla riduzione della pressione fiscale, tradizionalmente uno dei temi più accesi e tipici delle proposte di centro destra.

elezioni bilancio
Pixabay

Flat tax, patrimoniale e cuneo fiscale, sono i punti cardine su cui fa leva la campagna elettorale di centrodestra. Tra le varie promesse per ridurre la pressione fiscale spicca proprio la flat tax, un’imposta unica che dovrebbe sostituire il meccanismo attuale dell’IRPEF a scaglioni. È un tema importante soprattutto per l’identità di Lega e Forza Italia che la propongono da anni senza mai riuscire ad approvarla.

È la seconda campagna elettorale consecutiva in cui la destra mette la flat tax al centro delle sue proposte economiche ma non è ancora chiaro con quali risorse potrà essere attuata. La proposta del programma prevede l’applicazione di una tassa unica al 15% per le partite IVA fino a 100 mila euro. Dopo questo primo passaggio si valuterà l’introduzione graduale di una flat tax per tutti, famiglie e imprese, dice il programma. Oltre questo ancora al centro del dibattito la stessa aliquota, che per Forza Italia dovrebbe essere al 23%.

Flat tax e l’alternativa proposta da Giorgia Meloni con Fratelli d’Italia

La proposta non sembra rispecchiare invece la visione di Fratelli d’Italia che vorrebbe una soluzione più rispettosa delle differenze di reddito. Fdi più degli altri può emergere da questo confronto essendo una relativa novità sia nella coalizione che per Palazzo Chigi. Punta così a distinguersi anche in campo economico proponendo un patto fiscale; una delle proposte è applicare le imposte al 50% del contante che viene messo in regola. La cifra è vicina statisticamente a quelle corrispondenti all’ammontare in nero che il fisco vorrebbe accertare.

Oltre a questo Fratelli d’Italia apre a una tregua fiscale senza condono; l’imposta resta dovuta ma rateizzabile in 5 anni e con una sanzione del 5%. Sempre Forza Italia punta su una riproposizione del “saldo e stralcio” e della rottamazione. Berlusconi è tornato anche sull’idea di un condono e non esclude la possibilità di uno scudo fiscale sul rientro dei capitali dall’estero.

Intanto in tema di cuneo fiscale il Governo ha già stanziato circa 1.2 miliardi di euro per quest’anno e 526,6 milioni per l’anno 2023. Con il Decreto Aiuti Bis, fino a dicembre le buste paga saranno più ricche con incrementi diversi in proporzione al salario. L’incremento più alto arriva fino a 33 euro

Sommando l’esonero strutturale dello 0,8% a questa aggiunta temporanea tra luglio e dicembre del 1,2% i lavoratori con un reddito fino a 2.692 euro avranno il 2% in più in busta paga.

Impostazioni privacy