Titolo Enel: i pro e i contro di investire oggi su queste azioni

Per gli analisti sui titoli energetici sembra questo un buon momento per comprare il titolo Enel.

Una delle più importanti società nel settore dell’energia italiano ha oggi un prezzo che si avvicina dopo un lungo trend short ai minimi degli ultimi 5 anni.

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Il titolo Enel ha chiuso la seduta del 30 agosto a quota 4,8135 euro molto vicino a quello che è stato il prezzo da cui è partito l’ultimo trend long delle quotazioni. Sebbene appaia lontana la possibilità immediata di un’inversione di tendenza è interessante valutare i fondamentali del gruppo energetico.

Enel ha infatti un rapporto tra prezzo e fatturato pari a 0,4. Non solo inferiore alla media del settore di riferimento, che è pari a 3,3, ma è basso in assoluto. A scoraggiare gli investitori, la situazione finanziaria della società è caratterizzata da un rapporto tra debito e capitale superiore al 170%.

Oltre a questo Enel è una società che continua a produrre utili cresciuti nell’ultimo anno del 26%. Il secondo motivo dell’attuale trend short è l’aspettativa per l’esercizio del prossimo anno pari a circa 8%.

I pro e i contro di investire oggi sulle azioni del titolo Enel

Tra i pro e i contro del titolo Enel spicca sicuramente, oltre al prezzo attuale vicino ai supporti di lungo periodo anche il dividendo. È infatti possibile guadagnare più dell’8% sugli interessi dell’investimento.

Il tentativo di nuovi ribassi del prezzo dovrà testare e superare la resistenza in area 4,6 euro. Oltre questo un nuovo test della forza del trend short sarà il ritorno alla trend line a 5,2 euro. Nel caso non si verificasse nessuna variazione del trend attuale fondamentale sarebbe la tenuta dei supporti superati i quali è possibile un ritorno del prezzo verso i minimi del 2018 situati sui 4,30 euro.

In ottica rialzista nuovi volumi in acquisto possono fare la differenza in relazione alla situazione internazionale e all’esposizione in Russia per gli asset di Enel. Con un decreto firmato il 5 agosto, infatti il Cremlino impedisce ai Paesi considerati ostili di vendere pacchetti azionari nei settori bancari ed energetici fino alla conclusione del 2022.

Questa decisione ha limitato anche Enel, che per effettuare tali operazioni dovrebbe ottenere un’autorizzazione dal presidente russo. Il prezzo del titolo risente quindi anche degli accordi mancati delle proprie attività in Russia; Solo a metà giugno, la società guidata Francesco Starace con una partecipazione del 56,43% in Pjsc Enel aveva firmato gli accordi per la vendita delle proprie attività per un corrispettivo di 137 milioni di euro.

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