Energia, l’Ue alla prova dell’amicizia; i 27 si dividono in due gruppi antagonisti

Sulla gestione della crisi dei prezzi dell’energia si è manifestata la presenza di gruppi di stati membri tra loro in conflitto. La Russia sta riuscendo nel suo intento?

Il campo è diviso tra quelle che emergono, si spera solo in modo figurato, come due fazioni. Il price cap sta mettendo alla prova l’Ue.

spread L’Italia torna sotto i riflettori

Il conflitto tra due gruppi di stati membri vece di una quindicina di paesi, tra cui l’Italia spingere per “price cap” e solidarietà finanziaria. Il secondo gruppo guidato dalla volontà tedesca e dei Paesi Bassi si oppone ai tetti ai prezzi e alla creazione di un fondo di debito comune.

L’Italia ha ricordato che alcune misure non a suo beneficio, sono state comunque accettate. Il gruppo che vorrebbe maggiore coesione finanziaria accusa la commissione di perdere tempo. Il rischio è che i Paesi comincino ad agire da soli o formando dei sottogruppi rispetto alle decisioni prese nelle istituzioni dell’Ue.

Si inaspriscono le divisioni in Ue a causa della crisi energetica

Sarà difficile sostenere la solidarietà tra i Paesi membri se l’economia metterà eccessivamente alle strette nazioni come Polonia e Slovenia. La possibilità, d’altra parte, è che la Germania con l’Ue debba attenderne un inverno di recessione prima di cambiare idea sull’interesse comune. L’Ue è tra le economie avanzate più esposte alla guerra di aggressione della Russia e a causa della sua prossimità geografica risente maggiormente dell’incertezza.

Secondo la Commissione, nel 2022 il suo pil dovrebbe crescere del 3,3% ben al di sopra del 2,7 per cento delle previsioni economiche estive. Nonostante la grande resilienza dimostrata nel quarto trimestre è attesa una recessione sia per l’Ue sia per l’eurozona. È solo dal 2024 che il pil dovrebbe riprendersi, con una media del 1,6 per cento nell’Ue e del 1,5 per cento nell’area euro.

Il conflitto tra Michel e von der Leyen mette in discussione il funzionamento dell’Ue

Rimane centrale in questo contesto il conflitto tra Michel e von der Leyen che mette in discussione il funzionamento dell’Ue responsabili rispettivamente di Commissione Europea e BCE. I presidenti delle due più importanti istituzioni hanno praticamente smesso di collaborare e parlarsi. Politico.eu ha raccontato che gli staff di Michel e von der Leyen sono stati incaricati di evitare incontri comuni al G20.

Charles Michel e Ursula von der Leyen sono a Bali per partecipare insieme ad altri leader europei al vertice del G20. L’argomento principale riguarda il rapporto da tenere tra l’Ue e la guerra della Russia in Ucraina. Molto dipenderà dalla Cina che fa la spola tra gli interessi dell’Ue e dell’oriente. Pechino gioca un ruolo di mediatore fondamentale bilanciando gli interessi tra i russi e il resto del mondo, compresi gli Stati Uniti.

Michel e von der Leyen sono d’accordo su una questione; sperano di criticare con efficacia la Russia per gli effetti nefasti che la guerra sta avendo su cibo ed energia.

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