Dichiarazione dei redditi, al via i controlli del Fisco: rischiano tutti, anche i Caf

Al via i controlli del Fisco sulle dichiarazioni dei redditi degli italiani. I criteri sono fissati dal Ministero delle finanze.

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Inviate come ogni anno le dichiarazioni dei redditi, esclusi chiaramente i classici ritardatari, gli italiani sono ora pronti ad accettare il rischio di essere casualmente selezionati per un controllo formale da parte dell’Agenzia delle entrate. Gli uffici dell’ente sono infatti all’opera per iniziare i controlli che annualmente vengono messi in pratica in base a criteri selettivi stabiliti dallo stesso Ministero delle finanze. Niente di nuovo insomma, soltanto una inziale e come detto formale operazione di controllo.

Entro il 31 dicembre, quindi, una prima fase di controlli, ritenuta in qualche modo più superficiale sarà effettuata dalla stessa agenzia. Si considera come relativa scadenza, è bene osservarlo, l’ultimo giorno dell’anno del secondo anno successivo a quello in cui la dichiarazione è stata presentata. La norma in questo senso è assai chiara. A rischiare in caso di omissioni, errori o quant’altro sono chiaramente coloro i quali hanno in forma pratica compilato lo stesso documento, operatori dei vari Caf o professionisti di settore.

Dichiarazioni dei redditi: i rischi in caso di errori per Caf e professionisti

Gli accertamenti condotti dall’Agenzia delle entrate possono portare ad una serie di dinamiche, tra le altere possiamo trovare le seguenti azioni da parte dell’ente:

  • escludere in tutto o in parte lo scomputo delle ritenute d’acconto non risultanti in misura inferiore dalle dichiarazioni dei sostituti d’imposta.
  • escludere in tutto o in parte le detrazioni d’imposta non spettanti in base ai documenti richiesti ai contribuenti;
  • escludere in tutto o in parte le deduzioni dal reddito non spettanti in base alle norme vigenti;
  • liquidare una maggiore imposta sul reddito delle persone fisiche e maggiori contributi dovuti sull’ammontare complessivo dei redditi risultanti da più dichiarazioni o certificati, presentati per lo stesso anno dal medesimo contribuente
  • correggere gli errori materiali e di calcolo commessi nelle dichiarazioni dei sostituti d’imposta.

Tale verifica, cosi come spiegato perfettamente dallo stesso ente nello schema di cui sopra, potrebbe portare alla maggiorazione di alcuni importi e quindi di conseguenza all’alterazione dei dati presenti nella stessa dichiarazione.

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Nell’arco dei trenta giorni successivi alla ricezione della eventuale comunicazione di segnalazione da parte dell’Agenzia delle entrate di errori o anomalie è possibile provvedere alla segnalazione eventuali elementi. In questo caso si passerà quindi ad una nuova presentazione in cui si riconoscerà di fatto l’errore commesso. In questo caso, siamo nel campo del ravvedimento operoso le sanzioni risultano essere davvero minime. Diversa invece la questione per Caf e professionisti che non dovessero rispondere alle segnalazioni dell’ente preposto. Per loro, in caso di anomalie o omissioni di qualsiasi genere sono previste sanzioni amministrative dai 258 ai 2.582 euro. La situazione a quel punto diventerebbe più che seria.

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