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Tesla fa scuola: anche General Motors accetterà i Bitcoin?

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Nonostante i suoi vertici mantengano il mistero a riguardo, la casa automobilistica americana potrebbe avvicinarsi al mondo delle criptovalute nel prossimo futuro, sulla scia dell’annuncio di Elon Musk di pochi giorni fa.

Elon Musk, CEO di Tesla (casa automobilistica leader nel settore delle auto elettriche), ha annunciato nei giorni scorsi che la sua azienda accetta Bitcoin come mezzo di pagamento per l’acquisto dei propri autoveicoli, per il momento soltanto negli Stati Uniti, ma nei prossimi mesi anche per i clienti esteri.

Si tratta di un annuncio non del tutto inaspettato, in quanto Musk è da tempo un convinto sostenitore delle criptovalute, tanto da aver investito qualche settimana fa ben 1,5 miliardi di dollari in Bitcoin. In ogni caso la conferma è avvenuta durante le prime ore del mattino di mercoledì 24 marzo, quando ha fatto il suo annuncio con un tweet.

Anche altri personaggi di spicco del mondo imprenditoriale statunitense, nelle scorse settimane hanno manifestato il proprio supporto verso l’universo criptovalute, sia a parole che con i fatti: tra questi Mark Cuban, proprietario della franchigia NBA dei Dallas Mavericks, che lo scorso 4 marzo ha annunciato di accettare la particolare criptovaluta Dogecoin come mezzo di pagamento (i Mavericks consentono pagamenti in Bitcoin già da maggio 2019).

LEGGI ANCHE >> Pagare le Tesla in Bitcoin? Cosa c’è dietro l’annuncio di Elon Musk

General Motors: le dichiarazioni della CEO, Mary Barra

General Motors Corporation è un colosso del settore della produzione degli autoveicoli con sede a Detroit, negli Stati Uniti, ma con marchi commercializzati in tutto il mondo, tra cui Cadillac, Chevrolet e GMC.

Secondo alcune indiscrezioni riportate da Reuters, sembrerebbe che anche General Motors stia valutando la possibilità di entrare nel mondo criptovalute e se una tale mossa possa comportare dei vantaggi economici. Va detto che al momento la situazione non è proprio chiara come nel caso di Tesla, in cui il sostegno di Musk verso le criptovalute era ormai noto da tanto tempo, grazie al suo ricorso molto frequente al social network Twitter per manifestare le sue intenzioni.

Durante lo scorso mese, infatti, la CEO di General Motors, Mary Barra, ha rilasciato dichiarazioni contrastanti al riguardo. Durante una conferenza, ha prima affermato:

Noi non abbiamo in programma di investire in Bitcoin, punto sulla questione”.

Successivamente ha, però, aggiunto:

E’ un argomento che terremo sotto controllo e che valuteremo, se vi sarà in futuro una forte domanda dei clienti verso i pagamenti in Bitcoin, non c’è nulla che ci impedisca di farlo”.

L’opinione degli analisti sulle reali intenzioni di GM

Numerosi analisti ritengono che Barra non abbia voluto rivelare con chiarezza l’intenzione da parte della sua società, al solo scopo di mantenere del riserbo sul lavoro che stanno portando avanti dietro le quinte per giungere a questo obiettivo. Si tratterebbe, insomma, di una strategia di comunicazione del tutto diversa rispetto a quella di Elon Musk, che è solito effettuare annunci o esprimere opinioni in stile “Breaking news” direttamente su Twitter, a volte anche prima che la sua decisione sia definitiva: perciò, quando General Motors avrà deciso di sbarcare sul pianeta criptovalute, l’annuncio sarà probabilmente molto più sobrio e diffuso tramite i mezzi convenzionali di comunicazione.

In fin dei conti, bisogna considerare che General Motors è stata una delle prime aziende produttrici a godere di importanti benefici quando ha investito fortemente nella tecnologia della blockchain (la stessa su cui sono basate le criptovalute). Oltre due anni fa, infatti, l’azienda automobilistica statunitense ha iniziato a brevettare l’utilizzo della blockchain per veicoli senza conducente e in materia di sicurezza dei dati. Nel 2019, inoltre, General Motors ha anche annunciato una partnership con Spring Labs, una compagnia operante nel settore delle nuove tecnologie e specializzata proprio nell’utilizzo della blockchain.

LEGGI ANCHE >> “Gli Stati Uniti potrebbero vietare l’utilizzo del Bitcoin”

Proprio in virtù di quanto appena detto che, a tanti analisti, appare poco sincera la chiusura totale espressa da Mary Barra nella prima frase riportata in precedenza, mentre sembra molto più probabile che si tratti solo di una strategia comunicativa finalizzata a non rendere pubblici i piani che la sua azienda sta elaborando, al fine di consentire, nel prossimo futuro, ai propri clienti di pagare le autovetture acquistate tramite l’utilizzo di Bitcoin.

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