Pagare le Tesla in Bitcoin? Cosa c’è dietro l’annuncio di Elon Musk

Con l’annuncio di mezzanotte ora Californiana, il CEO di Tesla ha definitamente abbracciato l’ideale di un sistema finanziario decentralizzato e anonimo, impossibile da armonizzare nella legislazione degli stati attuali.

Una carta brandizzata Tesla

Elon Musk ha lanciato la sua sfida, annunciando su Twitter il via libera alla possibilità di pagare le auto elettriche di Tesla in Bitcoin e aggiungendo inoltre, con l’intelligenza e la cautela di chi conosce la volatilità della criptovaluta e la facilità con il quale si può insinuare il dubbio tra gli investitori, che Tesla userà soltanto software interni e open source e che i pagamenti nella criptovaluta non saranno convertiti in altra moneta.

La sequenza di affermazioni mette in dubbio tuttavia la capacità dell’azienda di fare fronte al rischio cambio insito nell’altissima volatilità del Bitcoin, il quale ha inoltre sviluppato la tendenza divenire sempre più illiquido con grandi difficoltà nel caso si volesse ottenere credito universalmente accettato, rivendendone una parte. Anche se per il momento difficilmente i Bitcoin diverranno il mezzo di pagamento più frequente per le sue auto, l’intero comparto delle criptovalute di cui il Bitcoin rappresenta con i suoi mille miliardi circa il 60%, è ora forzatamente legato al valore di Tesla o viceversa.

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Tesla e Bitcoin: le ripercussioni sul mercato dopo l’annuncio di Musk

Questo può comportare non poche incertezze da parte di chi detiene i suoi titoli in borsa. Forse non troppo sorprendentemente quindi che Elon Musk, dopo essersi esposto sulla criptovaluta per un ammontare pari a circa il 7% del suo patrimonio, con l’annuncio a inizio febbraio e un investimento pari a un miliardo e mezzo di dollari, ha oggi voluto dare nuovo corso alla sua scommessa influendo sul prezzo, come già anche successo in passato con alcune sue affermazioni.

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Il prezzo del Bitcoin da circa una settimana aveva iniziato dal suo apice dei 61.468 dollari del 14 marzo, una fase discesista arrivando a perdere più del 12% del suo valore fino ai toccare il minimo raggiunto ieri a 53.540 dollari.

Vedremo ora se gli investitori saranno tanto lungimiranti da considerare un futuro dove il Bitcoin o le criptovalute saranno un mezzo di pagamento diffusamente accettato e quindi con un valore intrinseco dato dalla frequenza d’uso, oppure se decideranno di attendere che i risvolti dell’investimento si manifestino nelle scelte delle grandi aziende del presente.

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