Gli ETF Bitcoin languono e il Mef aggiorna le sanzioni sulle criptovalute; ecco le novità

Si chiama ETF Bitcoin Future ProShares nella storia delle criptovalute. Debuttato circa un anno fa è stato protagonista della cronaca finanziaria.

Dopo un travagliato percorso per essere approvato dalla SEC oggi questo ETF ha subito un crollo del suo valore di ben il 70%.

Regolamenti

Quali sono i rendimenti degli ETF su Bitcoin? Per rispondere alla domanda è possibile osservare i risultati del primo nella storia; ETF Bitcoin Future ProShares è la dimostrazione lampante di come la volatilità sulle criptovalute sia croce e delizia per gli investitori.

L’ETF con l’entusiasmo che ha contraddistinto questo tipo di asset ha avuto sottoscrizioni. Fino a 1,1 miliardi di dollari nel giro di pochissimo tempo. Anche i più critici nei confronti delle criptovalute furono costretti ad ammettere il suo successo. BITO è nel tempo cresciuto seguendo l’andamento dei future sul Bitcoin. Arrivò infatti sul mercato con il giusto tempismo quando le criptovalute cavalcavano l’ultimo trend rialzista che portò il Bitcoin al suo massimo storico.

Nelle settimane successive BITO continuò ad attirare capitali e sottoscrittori arrivando fino a 1,8 miliardi di dollari. Nonostante molti investitori esperti e capitalizzati abbiano creduto profittevole questo tipo di investimento alcuni di essi sono rimasti incastrati oggi in quello che è oggi il limbo dei 20 mila dollari del prezzo del Bitcoin.

La nuova circolare del Mef : le sanzioni sulle criptovalute in materia antiriciclaggio

L’alta speculazione su questo tipo di strumenti non può ancora essere arginata dalla liquidità presente sul mercato. È per questo che le istituzioni Usa come quelle italiane cercano la prudenza e normano quanto più nel dettaglio questo tipo di asset.

È il caso recente della recentissima circolare de Mef che va a sostituire e aggiornare quella rilasciata nel 2017. Protocollata con n. 56499, da nuove indicazioni sui procedimenti sanzionatori in materia di antiriciclaggio. Un documento importante per chiunque si trovi a fare convertire denaro e fare trading sulle criptovalute.

La circolare con il titolo che riprende; “istruzioni operative relative al procedimento sanzionatorio di cui all’art. 65 dlgs. 21 novembre 2007, n. 23” è articolata in una parte in cui riassume il novero di tutte le categorie di soggetti obbligati a verifica, conservazione dei documenti e segnalazione di operazioni sospette circa le transazioni in e con le criptovalute.

La circolare delinea anche tutta una serie di criteri finalizzati a stabilire in che modo debbano essere graduate le sanzioni in caso di violazioni dell’obbligo di segnalazione di operazione sospetta. L’illecito prevede una sanzione base di 3.000 mila euro; mentre quando la violazione sia caratterizzata per essere grave, ripetuta, sistematica e plurima questa va dai 30 mila ai 300 mila euro a seconda dell’intenzionalità e della gravità degli importi.

A seconda dalla rilevanza ed evidenza dei motivi del sospetto, quindi la sanzione antiriciclaggio va a colpire i responsabili di Exchange e altri servizi finanziari correlati secondo: la durata della violazione, la capacità finanziaria del responsabile, i vantaggi ottenuti per effetto dell’illecito, l’entità del pregiudizio causato ai terzi, etc.

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