Il miglior metodo per conservare i risparmi, evitando l’effetto erosivo dell’inflazione

Oggi scopriremo qual è il miglior metodo per conservare i risparmi evitando che questi vadano in fumo, a causa dell’effetto erosivo del tasso di inflazione.

Gli investimenti finanziari non sono mai sicuri al 100%. Di fatto, ogni forma di investimento porta con sé un margine di rischio, che può essere più o meno elevato in base allo strumento scelto dall’investitore.

Miglior metodo per conservare i risparmi,

Attualmente, conservare i propri risparmi sul conto corrente bancario vuol dire andare incontro ad una perdita, che equivale alla percentuale del tasso di inflazione. Al momento, tale aliquota ammonta al 6,9%, che si traduce in una perdita di circa 7 euro per ogni 100 euro depositati sul conto corrente.

Per questo motivo, molti italiani sono alla ricerca di nuove forme di risparmio che permettono quantomeno di contrastare il tasso di inflazione, evitando il suo effetto disastroso.

Tuttavia, bisogna sempre partire dal presupposto che ogni forma di investimento porta con sé un margine di rischio. Basti pensare che anche conservare il denaro sotto il materasso o sotto la mattonella non si è esente da rischi.

Oggi daremo un’occhiata ai migliori metodi per conservare i risparmi, ovvero quelli che hanno il più basso tasso di rischio a fronte di un basso tasso di rendimento.

Miglior metodo per conservare i risparmi: esiste davvero?

Se prendiamo in considerazione il tasso di inflazione che caratterizza il mercato finanziario italiano in questo periodo storico, il rischio maggiore che si corre tenendo i propri risparmi su un conto corrente bancario, è la svalutazione del denaro.

Tuttavia, esistono alcuni strumenti finanziari che permettono di arginare questo problema, evitando che il potere d’acquisto nel proprio capitale sia eroso passivamente.

Non ci stiamo riferendo a forme di investimento che permettono di guadagnare grosse cifre in breve tempo. Infatti, nella maggior parte dei casi questi strumenti di investimento hanno un tasso di rischio molto alto. Ciò vuol dire che, a fronte di un rendimento elevato, c’è la concreta possibilità di perdere tutto il capitale investito.

Per questo motivo, abbiamo pensato a strumenti di risparmio che hanno un rischio basso o quasi nullo, con rendimenti altrettanto bassi. In questo caso, più che di un’operazione di investimento dovremmo parlare di un’operazione di risparmio finalizzata a contrastare il tasso di inflazione.

Una soluzione valida può essere data dai conti di deposito remunerati, dai buoni fruttiferi postali e dei titoli di Stato a breve termine, ma anche i libretti postali possono rappresentare un’ottima soluzione.

Analizziamo singolarmente questi strumenti di risparmio, che hanno caratteristiche abbastanza simili ma risultano più o meno convenienti in base alle esigenze del risparmiatore.

I conti deposito remunerativi

I conti deposito remunerativi sono delle forme di risparmio offerti dagli istituti bancari. Per questo motivo, i tassi di rendimento sono vari e dipendono, ovviamente, dalla banca che propone questo strumento di risparmio.

Generalmente il tasso anno nominale si aggira intorno allo 0,10%, ovvero una percentuale che permette di contrastare l’attuale tasso di inflazione al 6,9%. Da questa percentuale (0,10%) dovranno essere poi detratte le tasse che ammontano al 26% degli interessi maturati. È poi previsto anche il versamento dell’imposta di bollo del valore di 34,20 euro, nel caso in cui clienti privati abbiano una giacenza media annua superiori a €5.000.

I BTP e i bfp

I buoni del tesoro poliennali e i buoni fruttiferi postali sono due strumenti di risparmio piuttosto simili. In particolare i BTP Italia indicizzati all’inflazione producono cedole semestrali fisse e crescenti, che sono indicizzate in base al tasso di inflazione registrato del semestre precedente.

I buoni del tesoro poliennali sono titoli obbligazionari e prevedono una diversa durata. Di fatto questa forma di investimento può essere a medio, lungo o lunghissimo (anche 50 anni).

Generalmente i rendimenti offerti da questa forma di investimento non sono particolarmente alti, ma in questo periodo, in cui l’inflazione viaggia a cifre da record, un BTP di breve periodo può rappresentare sicuramente un ottimo riparo per i risparmi.

Per quanto, invece, riguarda i buoni fruttiferi postali questi vengono emessi da Cassa Depositi e Risparmi e sono garantiti dallo Stato. Poste italiane si occupa della distribuzione dei bfp che non prevedono alcun costo, fatta eccezione per gli oneri fiscali. Questo strumento di risparmio gode di una tassazione agevolata al 12,50%.

Anche questa forma di investimento prevede diverse durate, in ogni caso i tassi di rendimento cominciano a maturare a partire dal terzo anno. Esistono diverse tipologie di buoni fruttiferi postali.

Miglior metodo per conservare i risparmi: il libretto postale

Un’altra forma di risparmio messa a disposizione da Poste Italiane è il libretto postale. Anche in questo caso si tratta di uno strumento garantito dallo Stato italiano, sia per quanto riguarda il capitale che per quanto riguarda gli interessi maturati.

Questa forma di risparmio è presente in diverse modalità, tra cui la più conveniente è il libretto Smart. Questa tipologia di libretto offre un rendimento annuo lordo dello 0,30% dopo 90 giorni, dello 0,40% dopo 360 giorni e dello 0,75% dopo 150 giorni.

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