Invalidità: quale percentuale serve per entrare nelle categorie protette?

Quale percentuale è richiesta per entrare nelle liste delle categorie protette per invalidità? Rispondiamo a questa domanda. 

Invalidità: quale percentuale serve per entrare nelle categorie protette?
(Foto Adobe)

Tanti i dubbi sulle agevolazioni delle persone con invalidità, non solo nel campo sanitario ma anche in quello del lavoro. Infatti, un Lettore ha chiesto agli Esperti di Trading.it qual è la percentuale per essere inserito nelle categorie protette. Il Lettore riferisce che ha un’invalidità del 46%, ha anche fatto ricorso per ottenere una percentuale più alta, ma l’esito ha confermato il 46%. Verifichiamo quali sono le possibilità di accesso alle categorie protette e con quale percentuale.

Invalidità: quale percentuale serve per entrare nelle categorie protette?

Precisiamo che con un’invalidità al 46%, coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e i 65 anni possono ottenere ausili e protesi gratis in base al nomenclatore nazionale. La concessione è sempre subordinata alla patologia invalidante riporta sul verbale di invalidità. Inoltre, con la percentuale del 46%, è possibile iscriversi negli elenchi dei centri per l’impiego, ai fini dell’assunzione obbligatoria presso enti privati e pubblici. Con questa percentuale non spetta nessun sussidio economico. Infatti, l’assegno di invalidità civile spetta dal 74% in su.

L’inserimento negli elenchi delle categorie protette, è finalizzato all’inserimento nel mondo del lavoro, di determinate categorie svantaggiate. Nello specifico, rientrano le persone con:

a) gli invalidi civili con un grado superiore al 45%;

b) invalidi del lavoro con una percentuale invalidante superiore al 33%;

c) sordomuti e non vedenti;

d) invalidi di guerra, invalidi civili di guerra e invalidi per servizio;

e) orfani, profughi, vedove, vittime del terrorismo, vittime della criminalità organizzata.

Per essere inserite negli elenchi di tutela, bisogna rivolgersi ai Centri per l’impiego e iscriversi nelle liste provinciali del collocamento mirato. Possono fare richiesta coloro che sono in possesso dei requisiti sopra menzionati e abbiano più di quindici anni di età e meno di 65 anni. Inoltre, è indispensabile possedere la certificazione che attesti l’invalidità civile. Assegno di invalidità e accertamento: perché le novità creano sconforto nei cittadini

Nel caso si lavora, non si può accedere alle liste di collocamento mirato.

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Assunzioni obbligatori in cosa consistono?

Sempre per tutelare le assunzioni di lavoratori disabili, la legge prevede di riservare alcuni posti di lavoro alle persone che sono iscritte alle liste delle categorie protette. Le assunzioni variano nel mod seguente:

a) i datori di lavoro che hanno più di 50 dipendenti, hanno l’obbligo di assumere una quota di lavoratori disabili, nello specifico, il 7% dei lavoratori occupati;

b) per i datori di lavoro che hanno  dai 36 ai 50 dipendenti, hanno l’obbligo di assumere due lavoratori disabili;

c) infine, i datori di lavoro che hanno dai 15 ai 35 dipendenti, hanno l’obbligo di assumere un lavoratore disabile.

Il datore di lavoro può anche chiedere l’esonero dall’obbligo, nel caso l’attività lavorativa rientri in questi settori:

a) minerario;

b) edile;

c) impianti a fune;

d) trasporto terrestre, aereo, marittimo.

Inoltre, possono chiedere l’esonero anche le aziende che si trovano in fase di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale, fallimento o mobilità. Oppure, nel caso l’azienda abbia stipulato contratti di solidarietà.

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