Il contesto operativo italiano e i cinque investimenti di gennaio per chi lavora nella pubblica amministrazione

Quali sono le opportunità di investimento di gennaio 2022 per il profilo reddituale e per la propensione al rischio di un dipendente che lavora nella pubblica amministrazione?

Alleato finanziario

Se l’Italia è l’orizzonte per valutare il futuro delle tue finanze e della stabilità patrimoniale della tua famiglia, un buon modo per dargli più concretezza è accedere ai mercati finanziari.

A partire da gennaio 2022 il contesto economico italiano permette di cominciare a investire. Ecco il contesto operativo che mette in evidenza quelle che sono le tendenze in grado di performare attingendo alle risorse dei mercati finanziari.

L’Italia è oggi la terza economia dell’Eurozona e l’ottava più grande al mondo. Il suo mercato interno offre diverse opportunità di business rappresentando anche un ponte ideale tra l’Europa meridionale e i paesi dell’UE centrale e orientale. Oltre a questo l’Italia è la seconda economia manifatturiera in Europa superata solo dalla Germania.

Investire in Italia significa avere accesso alle sue conoscenze e competenze tecniche, uniche in settori come la meccanica e l’automazione, la moda, il design e l’alimentazione. La ricerca e l’innovazione sono ampiamente integrate nei processi industriali, con rinomate eccellenze in diversi campi fisica e ingegneria ad esempio robotica.

Il contesto operativo e le incertezze economiche di gennaio

Lo scenario italiano presente le sue svolte più immediate con le elezioni presidenziali. Questo è l’evento più importante che gli investitori tentano di prevedere, al fine di capire quale sarà l’agenda politica e gli obbiettivi economici del prossimo futuro.

Se Draghi fosse eletto presidente della Repubblica, le elezioni politiche sarebbero anticipate di un anno e cadrebbero proprio quest’anno. Al momento i sondaggi suggeriscono che potrebbero essere vinte dai partiti di estrema destra o comunque da una coalizione di centro destra. Tuttavia, anche in questo scenario Lega e Fratelli d’Italia avrebbero diversi problemi data l’azione di governo concertata fino ad ora. L’assenza di una reale opposizione sui temi più importanti può creare difficoltà nella definizione di una maggioranza portando un nuovo periodo di instabilità politica nel Paese.

Gli investitori oggi hanno molti modi per realizzare profitti, tuttavia l’Italia è una condizione indispensabile anche per la stabilità europea ed è necessario considerarla per determinare il livello di rischio che siamo disposti a correre. A cominciare dalla volatilità del mercato dei BTP, l’elezione del nuovo presidente della Repubblica italiana è in grado di aprire diversi scenari. Oltre a quello più probabile con l’arrivo di Draghi al Quirinale non ci sono candidati ufficiali alle presidenziali. Secondo il diritto, i parlamentari di entrambe le Camere, insieme ai rappresentanti regionali, votano a scrutinio segreto e possono votare per chiunque, purché cittadino italiano e di età pari o superiore a 50 anni.

Lo scenario preferito dagli investitori è la prosecuzione del Governo Draghi

L’elezione richiede una maggioranza di due terzi al primo turno e una maggioranza assoluta nei turni successivi se il consenso è difficile da raggiungere. Draghi ha già dato il mese scorso la sua disponibilità ma altri potenziali candidati come Romano Prodi, Paolo Gentiloni e Silvio Berlusconi possono essere chiamati a ricoprire la massima carica dello Stato. Se vi saranno elezioni anticipate i partiti oggi di maggioranza potrebbero subire una schiacciante sconfitta. Gli investitori preferirebbero che Draghi restasse in carica come presidente del consiglio fino alla fine del suo mandato, per evitare ogni altro mutamento nella linea politica del Paese.

In quest’ottica i certificati di investimento rappresentano una soluzione sofisticata e adatta a una strategia complessa in grado di performare in diversi settori economici.

Cosa sono i certificati di investimento

Acquistando un certificato si investe in una strategia in opzioni legate al valore di un sottostante. I Certificati di investimento detti anche certificates, sono costituiti da una combinazione di opzioni plain vanilla ed esotiche e possono avere strutture anche molto complesse. Tranne alcune tipologie di Certificati, essi non sono influenzati dal passare del tempo, come avviene ad esempio per i Covered Warrant. La prima regola per iniziare a fare trading sui certificates, è valutare il settore economico a cui sono correlati gli oltre 10.000 certificati negoziabili su Sedex ed Euro TLX. Esistono certificates di molteplici tipologie, con strutture particolarmente varie e differenti livelli di protezione del capitale.

Esistono certificati di investimento con capitale protetto o garantito, altri con capitale condizionatamente garantito, ed esistono certificates senza garanzia nonché certificates a leva. Ognuno di essi si adatta a un differente profilo di rischio, ed è perciò necessario sceglierli in base al proprio obbiettivo finanziario.

Il certificato è basato sulle opzioni di uno o più titoli legati ad aziende quotate in borsa o comunque ad asset tramite il quale vengono rilasciati dividendi periodici. Sono questi che formano una parte importante del valore e della remunerazione dell’investitore tramite questi titoli. Questa dipende dalle garanzie sul capitale e quindi dalla presenza o meno di eventi barriera, che limitano le condizioni tramite cui il certificates continua ad essere remunerativo proteggendo il capitale. Esso rimane comunque esposto alla possibilità di insolvenza degli emittenti, generalmente grandi istituti finanziari.

Come funziona l’investimento con i certificates

Ogni certificato è contraddistinto una data fixing o data di valutazione iniziale tramite la quale si individua lo strike price, ossia il prezzo iniziale del sottostante. Il certificates ha una data di emissione e può avere date di valutazione intermedie tramite cui vengono erogati bonus intermedi o possibilità di rimborso anticipato.

Alla data di scadenza si procede generalmente alla valutazione finale del valore del certificato e della sua liquidazione. Questa può essere fatta durante tutto il corso della vita del certificato che è negoziato in borsa in modo simile ad altri titoli finanziari.

Un esempio di certificates con un capitale parzialmente protetto sono quelli emessi da Goldman Sachs, che offrono all’investitore una partecipazione lineare agli eventuali rialzi dei sottostanti. Per contro, il capitale è protetto con un evento barriera che prevede un mantenimento del valore entro il 30% di quello iniziale. Cosa significa questo?

Investire sui certificates a partire da 100 euro

Per avere un esempio di come funziona un certificates, quelli emessi da Goldman Sachs prevedono una remunerazione condizionata dal valore del sottostante. Se questo a scadenza sarà sopra il valore di osservazione inziale, l’investitore riceverà un rimborso pari al valore nominale di 100 euro più il rialzo percentuale del sottostante.

Nel caso in cui il sottostante a scadenza si trovi fra il 70 ed il 100% del valore iniziale, il rimborso sarà pari soltanto al valore nominale dell’investimento. Se il sottostante avrà perso oltre il 30% il valore di rimborso sarà commisurato dalla performance negativa. I certificates emessi da Goldman Sachs, fanno riferimento al settore ESG, al private equity, al settore dell’intelligenza artificiale o alla cybersicurezza. La vita complessiva di questi certificates è pari a tre anni, con una data di osservazione finale calendarizzata per il 22 luglio 2024.

Intelligenza artificiale e della cybersecurezza, ecco su cosa investono alcuni certificati emessi da Goldman Sachs

Certificates tematici di Goldman Sachs in grado di centrare le tendenze che possono garantire un ottimo rendimento anche a gennaio sono quella dell’intelligenza artificiale e della cybersecurity. Il sottostante di riferimento è il Solactive Cyber Security Technology Decrement EUR Index. Si tratta di un indice azionario tematico che fornisce esposizione a un paniere di almeno 20 società globali, impegnate nel segmento della sicurezza informatica e dei dati. Tutte le società vengono selezionate per criteri di capitalizzazione e liquidità con pesi bilanciati su base trimestrale. Un altro certificates fa invece riferimento all’indice iSTOXX AI Global Artificial Intelligence High Dividend 30. Questo prodotto consente un investimento mirato in aziende di un’ampia gamma di settori che investono fortemente nello sviluppo di nuove tecnologie di intelligenza artificiale.

In tema di sicurezza e innovazione non si può non considerare l’evoluzione delle società assicurative. Cultura aziendale, processi, gestione dei dati, relazione con i clienti sono i settori che sono stati maggiormente esposti al cambiamento. In tutti questi ambiti la tecnologia e la digitalizzazione sono entrati a sostegno o sostituzione di processi e servizi costituendo un nuovo indotto economico per l’industria assicurativa.

L’innovazione tecnologica e le opportunità economiche nel settore assicurativo

L’innovazione tecnologica identifica ha rivelato un nuovo potenziale economico determinato da software, applicazioni, prodotti e servizi, modelli di business. Tutti questi elementi alla base degli attuali processi economici necessitano oggi di venire protette. Le aziende che si adattano man mano alla rivoluzione digitale devono integrare hardware e servizi che hanno condotto alla moltiplicazione di nuove soluzioni assicurative.

Le compagnie assicurative specializzate nel settore tecnologico sono le insurtech. Solo nel 2020 questo settore ha attirato investimenti miliardari, con una analoga tendenza che è proseguita anche nel 2021. Tra le aziende più innovative in questo campo c’è ad esempio Root Insurance. L’azienda valutata 3,65 miliardi di dollari è la prima compagnia di assicurazione data driven autorizzata negli Stati Uniti. La novità è che grazie alla tecnologia degli smartphone l’assicurazione basa le sue polizze sul comportamento effettivo degli individui. La società in base ai dati sulla guida determina in modo meritocratico la copertura assicurativa prevendendo il più possibile ogni discriminazione basata sulle statistiche.

Metromile: la società assicurativa che permette di pagare in base ai km percorsi

Metromile è attualmente la principale compagnia di assicurazione auto che permette di pagare in base ai km percorsi. Basandosi sull’uso di tecnologie big data e machine learning, Metromile riesce ad allargare la platea dei clienti grazie alla riduzione dei costi. Ad esempio la società ha sviluppato un sistema di liquidazione dei sinistri gestito dall’Intelligenza artificiale, che accelera il processo di verifica e di pagamento dei premi assicurativi. Utilizzando i dati del sensore di impulsi Metromile, è in grado di ricostruire la scena di un incidente per determinare immediatamente se i dettagli dei sinistri sono accurati. Quando il sinistro viene verificato, Metromile è in grado di approvare automaticamente i pagamenti in pochi secondi.

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Per costruire un buon portafoglio finalizzato a diversificare il rischio dal reddito legato all’economia italiana è possibile puntare sui titoli a più alto rendimento del mercato azionario. Generalmente questi sono costituiti dai titoli growth, che appartengono ad aziende di dimensioni medio piccole, caratterizzate da recenti elevati tassi di crescita e con potenziale ancora inespresso. Ciò che presenta ancora un certo grado di incertezza ma converge sul piano economico con tendenze in grado di accrescerne valore, è un asset che rientra tra i titoli growth.

Dal punto di vista dell’investitore e della sua propensione al rischio i titoli growth sarebbero più indicati per chi ha un’esigenza che combina un capitale e o un arco temporale ridotto entro cui far fruttare l’investimento.

GameStop: investire sul breve termine in ottica ribassista

Tra i titoli su cui sono ricadute le maggiori aspettative di crescita, c’è ad esempio GameStop. La società è in grado di produrre ricavi spettacolari, ma anche bruschi crolli.

GameStop è un rivenditore specializzato che offre giochi e prodotti di intrattenimento attraverso negozi al dettaglio e e-commerce. La società gestisce una catena di 4.816 negozi negli Stati Uniti, canada, Australia ed Europa. Oltre ai videogiochi vende hardware software e accessori dedicati all’attività videoludica e l’intrattenimento. La società opera principalmente sotto i marchi GameStop, EB Games e Micromania. Le azioni di GameStop sono salite nel 2021 sotto la frenesia speculativa dovute agli acquisti concertati dal forum WellStrettBets di Reddit. Il mercato azionario ha reagito rivalutando l’azienda, che ha utilizzato i finanziamenti per tentare di coprire le perdite avute durante la pandemia rimane ad oggi un ottimo asset su cui aprire una vendita allo scoperto.

Le motivazioni sono evidenti. Il titolo ha perso più del 50% del suo valore nell’arco degli ultimi due mesi. Nei primi tre trimestri del 2020 di GameStop, ha perso 296 milioni di profitti. A questo è seguita una perdita di 234 milioni nello stesso periodo di quest’anno. Le perdite non sono tutte dovute agli effetti della pandemia che ha allontanato i clienti dai negozi fisici, ma soprattutto dal costo considerevole che questo anno rispetto alla competitività dei rivenditori online.

Inoltre, il modello di business di GameStop si basa sulla vendita di copie fisiche su CD mentre oggi, videogiochi per computer e console sono disponibili per il download. Questa tendenza segna il passo dell’evoluzione del comparto, tanto che da dieci anni gli introiti dell’azienda sono crollati ad un tasso annuo composto del 6%.

Upstart Holdings: l’intelligenza artificiale al servizio del settore creditizio

Sempre in termini di innovazione un titolo interessante questa volta in ottica rialzista è Upstart Holdings. L’azienda offre una piattaforma di prestito basata sull’intelligenza artificiale focalizzata sul miglioramento dell’accesso al credito. La società ha sviluppato un algoritmo che ottimizza i costi, identificando i rischi di insolvenza attraverso modelli di machine learning. L’intelligenza artificiale è in grado di applicare una logica sfumata per l’assegnazione del credito all’argano la platea di clienti riducendo i costi. La società è riuscita a essere competitiva sfidando il settore tradizionale e attivando prestiti che a settembre 2021 sono arrivati a 16,7 miliardi di dollari.

Le azioni di Upstart Holdings sono aumentate nello stesso anno del 271,3%. Una performance che è continuata fino ad ottobre quando il titolo è crollato di circa il 70%. Nonostante questo, se le aspettative degli investitori più speculativi si sono rivelate eccessivamente ottimiste Upstart ha mantenuto e dimostrato solidi valori patrimoniali. I risultati del terzo trimestre hanno mostrato una crescita dei ricavi del 250% anno su anno, con un utile netto triplicato e pari a 29,1 milioni di dollari. Il tasso di crescita delle azioni è stato recentemente colpito dall’eccesso speculativo. Esso ha comunque mantenuto un prezzo maggiore del 100% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Upstart fornisce software di intelligenza artificiale a banche e cooperative di credito per aiutare a ottenere un maggiore tasso di approvazione del credito, diminuendo i tassi per il consumatore e il rischio di insolvenza per i finanziatori. L’azienda con la diffusione dell’utilizzo del suo software è in grado di accrescere la precisione e la portata del suo impiego in campo finanziario. Upstart prevede di accrescere la sua quota di mercato anche nel settore dei prestiti ipotecari e nei finanziamenti per l’acquisto di auto.

Investire sulle azioni value per ottenere dei rendimenti periodici

Quando si parla di azionario spesso si dimentica di fare riferimento a quelle aziende che, pur non sviluppando trend che destando troppa attenzione, sono in grado di remunerare l’investitore grazie a sostanziosi dividendi. Quasi tutti i titoli azionari offrono un dividendo ma spesso l’investimento è mirato a ottenere un plusvalore immediato rispetto al prezzo di acquisto. I dividendi tendendo a dare rendimenti molto meno volatili e costanti sul lungo periodo.

Una società che paga dividendi è di solito più matura e consolidata di una società in crescita ed è quindi generalmente considerata più sicura. Questo tipo di società ha un business consolidato che le permette di non riutilizzare tutti i profitti e lasciare un buon margine per gli azionisti. Alcune delle migliori aziende sul mercato offrono dividenti annuali in media del 2 o 3% all’anno.

  • Porsche Automobil Holding: La nota azienda automobilistica è una holding con sede in Germania le cui filiali sono specializzate nella produzione di auto sportive, SUV e berline. La società possiede una partecipazione di maggioranza in Volkswagen e ha negli ultimi tre anni pagato un dividend yeld rispettivamente del 3,81, 4,40 e 2,39%
  • Honda Motor: l’azienda fondata nel 1948, è oggi il primo costruttore di veicoli al mondo. Produce motociclette, scooter, automobili, motori fuoribordo, prodotti per l’agricoltura la zootecnica e il giardinaggio nonché aeroplani per trasporto privato. Honda è inoltre attiva nel settore della robotica ed è impegnata in forma ufficiale in tutte le principali competizioni motoristiche mondiali. Honda con sede principale a Tokyo ha dato ai suoi azionisti negli ultimi tre anni un dividend yield rispettivamente del 3,82, 3,08 e 3,91%

Due tra le società italiane più sicure a più alto dividendo

Tra le società italiane più sicure a più alto dividendo troviamo Enel multinazionale che produce e distribuisce energia elettrica e gas. Nata come ente pubblico nel 1962, è da più di vent’anni una società per azioni, privatizzata a seguito della liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica. Oggi il maggior azionista è lo Stato italiano, con il 23,50% del capitale sociale. Enel è una delle maggiori società in Europa operante nel settore dei servizi e ha oggi un dividend yield del 5,66%

Un’altra realtà italiana dall’indubbia solidità patrimoniale è Poste italiane. La società responsabile del servizio postale italiano è operativa anche in quello finanziario assicurativo e della telefonia mobile. Il suo azionista di maggioranza è lo Stato italiano, che tramite il MEF e Cassa Depositi e Prestiti, detiene più del 60% delle azioni. Poste Italiane ha un dividendo ha un dividendo del 5,44%, superiore a quello offerto sia dalla media del mercato che società italiane nel settore finanziario.

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