L’Iran cerca spazi per un accordo vantaggioso con l’UE sul gas; ecco cosa sta succedendo

L’Iran è la seconda riserva mondiale di gas dopo la Russia, ma le sanzioni USA hanno ostacolato l’accesso alla tecnologia e rallentato lo sviluppo delle esportazioni.

Per questo oggi l’Iran osserva con attenzione e interesse lo svolgersi delle dinamiche di mercato che coinvolgono l’Europa sul fronte dell’approvvigionamento della materia prima.

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La messa in sicurezza dei Paesi dell’Ue dal punto vista energetico è una necessità che non è passata inosservata a personaggi come Mohammad Marandi, portavoce de facto del team negoziale iraniano sul nucleare. Marandi ha voluto entrare in argomento rilanciando un’alternativa rispetto ai possibili accordi sul fronte energetico in Europa.

Sabato Marandi ha pubblicato una serie di tweet tratti dalla sua intervista con Al Jazeera, affermando: “L’Iran sarà paziente. Gli Stati Uniti sotto Obama hanno sistematicamente violato l’accordo e così sotto le amministrazioni di Trump e Biden hanno imposto la massima pressione contro cittadini innocenti.” Con l’inverno si avvicina e l’UE sta affrontando una crisi energetica paralizzante”.

La questione è particolarmente delicata soprattutto per l’attuale crisi Ucraina e la divisione semplicistica del mondo in Paesi neutrali od ostili alla Russia e quindi dall’altro lato all’occidente. La visita di Putin a Teheran è seguita da vicino mentre l’invasione dell’Ucraina ha riconfigurato il mercato globale di gas e petrolio.

L’Ue può stabilire un nuovo accordo con l’Iran?

Nonostante il forte bisogno l’Ue non può ora sbilanciarsi in un nuovo accordo con l’Iran. Questo a meno che non cominci una politica estera molto più indipendente dall’egemonia degli Stati Uniti.

La situazione interna degli Stati Uniti è una ragione fondamentale per cui un accordo sul nucleare rimane in sospeso. I presidenti temono le reazioni dell’opinione pubblica e un’accusa di debolezza nei confronti di un nemico dichiarato. Ora Teheran sta cercando spazi per un accordo vantaggioso per la carenza energetica dell’Europa, cercando di uccidere con una spada presa a prestito; usare l’Ue per porre pressione sugli Stati Uniti affinché tolga sanzioni e restrizioni sulle esportazioni iraniane.

La necessità dell’Europa di sostituire il gas russo è un problema specifico a sé stante; l’Iran non può risolverlo a causa dell’assenza di infrastrutture idonee. Al momento, inoltre, il paese ha un forte fabbisogno interno della materia prima e sarebbe difficile avere un impatto incisivo sulle necessità dell’Ue.

Per la UE e per l’Italia la crisi deriva in particolare dai prezzi dell’energia e del gas in particolare. Mentre si cerca di mettere un tetto al prezzo del gas proveniente dalla Russia, rimangono le incognite sui modi per affrontare questa crisi senza incidere in modo importante sui conti pubblici.

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