ISEE e legge 104, come abbassarlo per le persone disabili: attenzione alla spunta

Per ottenere agevolazioni disabili e bonus, è importante che l’ISEE per legge 104 presenti un valore basso, ma come fare per ridurlo? Scopriamolo

ISEE e legge 104, come abbassarlo per le persone disabili
ISEE e legge 104, come abbassarlo per le persone disabili

Per accedere alle varie prestazioni socio sanitarie, è indispensabile presentare l’ISEE da cui risulti la presenza di una persona disabile. Quindi, è importante che il valore sia basso, per non perdere le agevolazioni. L’ISEE è ottenuto con la compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) che contiene tutti i dati del nucleo familiare, inclusi i familiari con legge 104, i redditi, il patrimonio mobiliare e immobiliare di tutti i presenti nel nucleo.

In presenza di persone con disabilità, il calcolo dell’ISEE è effettuato considerando la persona con disabilità e quindi, con maggior favore.

ISEE e legge 104, come abbassarlo per le persone disabili

L’ISEE con la presenza di un disabile nel nucleo familiare, è calcolato secondo una scala di equivalenza maggiorata, questo consente di abbassare il valore finale.

Nello specifico, in presenza di un familiare disabile nel nucleo familiare, l’ISEE permette l’accesso alle prestazioni socio sanitarie, ad esempio: l’inserimento del disabile in RSA, oppure, l’indennità per assistenza domiciliare. Ma sono tante le prestazioni che si possono ottenere con i limiti ISEE previsti dalla normativa.

Quando si procede alla compilazione della DSU in presenza di un nucleo familiare con presenza di un soggetto disabile, occorre barrare la relativa casella in base al grado di invalidità:

a) disabilità media;

b) disabilità grave;

c) non autosufficienza.

A prevede questa classificazione nella dichiarazione sostitutiva unica è il Dpm n. 159/2013 all’allegato 3. Per capire come funziona ecco un esempio pratico.

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Esempio: persona con disabilità nel nucleo familiare

Nel caso in cui il nucleo familiare sia composto da un invalido civile di età compresa tra i diciotto e sessantacinque anni:

a) la disabilità media è riferita agli invalidi dal 67 al 99%;

b) disabilità grave con invalidità totale al 100%;

c) non autosufficienza è riferita alle persone che hanno diritto all’indennità di accompagnamento.

Invece, per gli invalidi con un’età superiore a sessantacinque, la classificazione cambia nel modo seguente:

a) disabilità media, riferita a coloro che hanno difficoltà a svolgere funzioni e compiti legati alla loro età con una percentuale invalidante dal 67 al 99%;

b) disponibilità grave, per coloro che hanno difficoltà a svolgere funzioni e compiti legati alla loro età, con un’invalidità totale al 100%;

c) non autosufficienza per chi percepisce l’indennità di accompagnamento.

Infine, per i disabili in possesso della legge 104, sono classificati come “disabilità grave” ai sensi dell’articolo 3 comma 3 (portatore di handicap grave).

Quindi, diventa importante barrare la giusta casella nella DSU ai fini del valore ISEE e i suoi indicatori. In quanto, permettono  vantaggi per il nucleo familiare con presenza di una persona disabile. La prima cosa da fare è verificare il reddito da inserire nell’ISEE, nello specifico bisogna escludere l’indennità di accompagnamento, indennità di comunicazione e frequenza, pensione di invalidità.

Poi, si applica la maggiorazione del’indice del parametro di equivalenza per ogni familiare non autosufficiente, con disabilità media o grave, infatti, si applica una maggiorazione dello 0,5.

ISEE per prestazioni in RSA

Per le prestazioni socio sanitarie residenziali, sempre per un nucleo familiare ristretto, si può considerare anche la situazione economica dei figli del beneficiario che non fanno parte del nucleo familiare, Quindi, si integra l’ISEE con una componente aggiuntiva per ogni figlio. In questo modo, è possibile differenziare la situazione economica della persona non autosufficiente che ha figli che possono assisterlo, dalla situazione di chi non ha nessuno per fronteggiare le spese per di ricovero in struttura.

In effetti, per determinare la retta per ricovero di un anziano non autosufficiente in struttura è possibile considerare la componente aggiuntiva, salvo che il figlio sia non autosufficiente o disabile.

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