Isee ordinario o corrente, quale richiedere? La scelta in base alla domanda da presentare

L’Isee è un documento importantissimo per i cittadini che vogliono richiedere i numerosi bonus e agevolazioni presenti, esso può essere ordinario o corrente; ma quale richiedere? E soprattutto qual è la differenza ? Scopriamo insieme come fare e quali sono le differenze tra questi due tipi di Isee. 

Isee ordinario o corrente

L’Isee ovvero l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, è un documento importantissimo per l’accesso a tanti bonus e agevolazioni come Reddito di Cittadinanza, pensione di cittadinanza o esenzioni del ticket sanitario. Per questo motivo è importante rinnovarlo ogni anno per non perdere i benefici a cui si ha diritto.

Tuttavia, questo documento può essere sostanzialmente di due tipi: ordinario o corrente. Anche se molto simili, non sono la stessa cosa ma vi sono delle sottili e importanti differenze tra i due. Ecco quali sono le differenze e quale dei due richiedere. 

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Isee ordinario o corrente: ecco quali sono le differenze

Isee ordinario e Isee corrente presentano delle sostanziali differenze tra di loro: le principali riguardano i tempi di presentazione e i motivi per i quali sono richiesti. Per quanto riguarda l’Isee ordinario, esso deve essere richiesto a partire dal 1° gennaio di ogni anno. Al suo interno troviamo la situazione economica e patrimoniale relativa a tutto il nucleo familiare: per questo motivo è fondamentale per la richiesta di bonus, agevolazioni e sconti.

Per quanto riguarda, invece, l’Isee corrente, può essere presentato in ogni momento dell’anno ed è richiesto solo quando si verificano particolari variazioni del reddito o del patrimonio del nucleo familiare. Tali eventi, infatti, potrebbero cambiare la situazione economica descritta dall’Isee ordinario: l’Isee corrente dunque, servirà per aggiornarlo.

Isee corrente: ecco quando occorre

A partire dal 1° aprile 2022 cambierà la normativa prevista riguardante l’Isee corrente. I valori di riferimento del patrimonio mobiliare e immobiliare per il 2022 saranno dell’anno 2021 solo in particolari casi.

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Dunque, si dovrà fare riferimento all’anno 2021 solo se:

  • I membri del nucleo familiare perdono le indennità percepite o i trattamenti assistenziali;
  • Il lavoratore dipendente perde il posto di lavoro o ne subisce una riduzione; 
  • Il lavoratore autonomo cessa la propria attività; 
  • Vi è una variazione della situazione reddituale superiore al 25% rispetto quanto evidenziato dall’Isee ordinario. 
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