TFS o TFR: come è tassato l’anticipo della buonuscita? La risposta che non ti aspetti

I dipendenti del settore pubblico che accedono alla pensione, ricevono la liquidazione del TFS o TFR, in tempi lungi. Però esiste la possibilità di anticipo della buonuscita.

TFS o TFR: come è tassato l'anticipo della buonuscita?
TFS o TFR: come è tassato l’anticipo della buonuscita?

La buonuscita (trattamento di fine servizio o fine rapporto) i dipendenti pubblici la prendono molto in ritardo, ma è possibile chiedere l’anticipo del TFS o TFR con due modalità (agevolato o ordinario). Inoltre, il finanziamento è soggetto a tassazione, andiamo per ordine e analizziamo quanto influiscono le tasse sulla buonuscita.

TFR o TFS, sono due le possibilità da considerare che non tutti conoscono

TFS o TFR: come è tassato l’anticipo della buonuscita?

Quando si chiede il prestito dell’anticipo del trattamento di fine servizio, l’importo finanziato è considerato al netto delle tasse trattenute dallo Stato. Infatti, l’importo è erogato al netto degli oneri (interessi bancari). Quindi, la tassazione del TFS è operata sull’importo lordo, e la somma da finanziare è calcolata al netto delle tasse che bisogna corrispondere allo Stato. Infine, la somma che il pensionato riceve tramite finanziamento è al netto degli oneri finanziari.

Liquidazione TFS – TFR, tassazione della buonuscita: tutto quello che c’è da sapere

In effetti, la banca calcolata gli interessi dovuti per il finanziamento sull’importo al netto delle tasse dovute. Inoltre, la somma accreditata dalla banca all’interessato al finanziamento è al netto degli interessi dovuti dalla banca stessa.

Esempio pratico

Ecco un esempio pratico dell’anticipo TFS o TFR e della tassazione operata.

Il Signor Rossi ha un TFS maturato nella vita lavorativa come dipendente pubblico di 45.000 euro. Poiché deve attendere parecchi anni per la corresponsione della buonuscita, in quanto è uscito dal mondo del lavoro con la pensione anticipata Quota 100 (nel 2022 sostituita da Quota 102), vorrebbe chiedere l’anticipo del TFS previsto dal Decreto legge n. 4 dell’anno 2019 per un massimo di dodici mesi. L’anticipo TFS prevede un tasso agevolato e un tetto massimo di finanziamento di 45.000 euro. Il tasso agevolato (come previsto nel D.l. n. 4/2019) è dello 0,40%  gli oneri bancari dovuti dalla banca per dodici mesi sarebbero di circa 180 euro. Quindi, il Signor Rossi riceverebbe un bonifico di un importo pari a 44.820 euro.

Logicamente se la durata del finanziamento è più lunga, ad esempio 24 mesi, gli oneri della banca si raddoppiano e da 180 passano a circa 360 euro. Il calcolo degli interessi per l’anticipo del TFS o TFR per i dipendenti pubblici è calcolato dalla data di effettuazione del bonifico alla data in cui l’INPS restituirà i soldi alla banca.

Come richiedere l’anticipo?

La prima cosa da fare per poter chiedere l’anticipo ordinario o agevolato è fare richiesta all’INPS del Certificato di Quantificazione del TFS. Questa certificazione indica il valore spettante di trattamento di fine servizio o fine rapporto, ed è necessaria per chiedere il finanziamento di anticipo.

Il pensionato può optare per due scelte: l’anticipo fino a 45.000 euro, si tratta di un finanziamento agevolato previsto dal Decreto legge n. 4/2019. Oppure, il finanziamento ordinario con l’anticipo al 100% con tasso secondo le offerte e valutazioni del mercato.

Possono accedere al finanziamento dell’anticipo agevolato, coloro che non hanno segnalazioni nella banca dati del rischio finanziario (Experian, Banca Italia, Crif, eccetera).  I cosiddetti “cattivi pagatori“. Mentre, il finanziamento ordinario del TFS al 100%, può essere approvato anche nel caso esista la segnalazione come “cattivi pagatori”.

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