Le criptovalute legalizzate in Russia per i pagamenti, perché questo cambio di rotta?

La maturità raggiunta del Bitcoin anche nel settore della finanza tradizionale come un asset degno di fiducia, lo ha reso un potenziale alleato di molte nazioni. Anche la Russia vuole le criptovalute legalizzate nel Paese.

In attesa di una sua adozione di massa, le criptovalute sono oggi un potenziale in grado di avvantaggiare alcune economie.

Le criptovalute legalizzate in Russia per i pagamenti

Come indicato dal ministro dell’Industria e del Commercio del Paese Denis Manturov. Mosca sta pensando di legalizzare le criptovalute come mezzo di pagamento. Già durante la guerra l’Ucraina elaborava più transazioni di criptovalute al giorno rispetto alla sua valuta nazionale, la grivna. Secondo il rapporto del Times, in Ucraina vengono scambiati ogni giorno oltre 150 milioni di dollari in criptovalute con transazioni transfrontaliere di 8 miliardi di dollari all’anno.

Oggi la Banca centrale della Federazione Russa sembra più propensa alla possibilità di regolare e fare entrare ufficialmente le criptovalute come sistema di pagamento accettato nel paese. Se in passato l’istituto si è dimostrato riluttante, Manturov ha invece aperto alla possibilità; secondo il ministro banca centrale e governo lavorando attivamente e renderanno prima o poi concreta l’implementazione delle criptovalute.

Se le sanzioni internazionali hanno di fatto isolato la Russia da una buona parte delle economie sviluppate, oggi il Governo russo si prepara a rilanciare l’apertura della sua economia con soluzioni volte ad arginare questa situazione.

Le criptovalute legalizzate in Russia; un cambio di rotta inaspettato

Denis Manturov, ha quindi confermato una notizia su cui da tempo i governi del mondo sembrano essersi preparati. La possibilità concreta che, prima delle criptovalute stesse o tramite la loro diffusione e normalizzazione, le stesse banche emettano una versione digitale della valuta nazionale.

Esperimenti in questo senso sono stati portati avanti in Cina, Giappone, Stati Uniti e Unione europea. Per i governi c’è in gioco la possibilità di rendere tracciabili i pagamenti, ridurre i costi dei servizi bancari e la circolazione del contante. Sopratutto in questo modo è possibile eliminare gran parte dell’evasione fiscale. Nella stessa dichiarazione pubblicata da Reuters, Manturov, a riprova di questo, ha affermato che; “i regolamenti per l’uso delle criptovalute sarebbe stati formulati in primo luogo dalla Banca Centrale Russa e poi dal Governo“.

Elvira Nabiullina, governatore della banca centrale russa e stretta collaboratrice di Vladimir Putin, ha a lungo sostenuta la contrarietà della banca a questo sistema di pagamento, fuori dal controllo diretto delle istituzioni e rappresentante una potenziale minaccia del sistema finanziario russo. Quest’anno il ministero ha in programma di sviluppare una legislazione pertinente, secondo l’agenzia di stampa statale TASS.

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