Legge 104: congedo e sconto pensione anche per il lavoratore? La risposta è incredibile

I lavoratori dipendenti invalidi o che assistono un familiare con disabilità grave (ai sensi della Legge 104) hanno diritto a numerose agevolazioni sul lavoro.

Legge 104: congedo e sconto pensione
Legge 104: congedo e sconto pensione

La legge 104 tutela il lavoratore dipendente principalmente con due misure: permessi di tre giorni e congedo straordinario Legge 151. Queste due misure richiedono requisiti specifici, infatti, possono fare richiesta dei permessi di tre giorni Legge 104 sia i lavoratori dipendenti disabili che i lavoratori “caregiver”.

I tre giorni di permesso possono essere fruiti anche in modo frazionato a ore, sono retribuiti e coperti da contribuzione figurativa valida ai fini pensionistici. Inoltre, non prevedono l’obbligatorietà della residenza con il lavoratore disabile. Invece, il congedo straordinario legge 151 spetta solo ai lavoratori “caregiver”. Consiste nella fruizione di due anni di assenza dal lavoro retribuiti ma, solo se il dipendente rispetta il diritto di priorità familiare e il requisito di convivenza con il disabile.

Legge 104: congedo e sconto pensione anche per il lavoratore invalido

Un Lettore, lavoratore dipendente, ha chiesto dei chiarimenti agli Esperti di Trading.it sulla possibilità di fruire il congedo di due anni retributivo per sé stesso essendo lavoratore invalido. Inoltre, se la maggiorazione contributiva è valida come sconto sulla pensione e permette un assegno più alto.

Purtroppo, il congedo straordinario legge 151 di due anni, è un beneficio destinato ai lavoratori caregiver.

Questa misura prevede un diritto di priorità familiare e il requisito di convivenza con il familiare che si assiste. Tale obbligo si ritiene soddisfatto anche con la coabitazione. Legge 104 e congedo per assistere un familiare disabile: il trucco per evitare la convivenza

Congedo per cura: una valida alternativa

Quindi, i lavoratori invalidi non possono chiedere il congedo di due anni per se stessi. Però, è possibile accedere al congedo per cura di 30 giorni. Possono chiedere il congedo per cura i lavoratori con un’invalidità superiore al 50%.

Il congedo è riconosciuto solo quando le cure sono connesse alla patologia invalidante accertata. Il dipendente deve consegnare opportuna documentazione che dimostri l’esigenza delle cure prescritte da uno specialista. Inoltre, il congedo è frazionabile a giorni ma non a ore, ed è finalizzato allo svolgimento di cicli di terapie, visite mediche, eccetera.

Il congedo di trenta giorni può essere richiesto ogni anno e i giorni di assenza sono retribuiti dal datore di lavoro come assenze per malattia. Anche se il congedo rientra nel trattamento di assenza di malattia, non è sottoposto all’accertamento della visita di controllo.

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Sconto sulla pensione con la maggiorazione contributiva

In riferimento alla maggiorazione contributiva è riconosciuta al lavoratore invalido ed è concessa per un massimo di due mesi di contributi per ogni anno di lavoro. Si possono recuperare massimo cinque anni ai fini del diritto della pensione, sia di vecchiaia che anticipata. La maggiorazione contributiva non è automatica ma, bisogna presentare domanda unitamente alla domanda di pensione. Per i periodi di lavoro inferiore all’anno spetta una maggiorazione pari a 1/6  per ogni settimana lavorata.

Bisogna precisare che la maggiorazione è utile per anticipare la pensione ma non permette un assegno più alto, infatti, la maggiorazione incide sull’anzianità contributiva ma non incide sull’ammontare del trattamento previdenziale.

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