Cosa ha detto Meloni alla presidente della BCE? Ecco come liberare risorse per fisco e pensioni

Giorgia Meloni cerca di liberare risorse economiche di cui il suo Governo ha bisogno: bonus, detrazioni fiscali e riforme su pensioni e cuneo fiscale.

Il governo è di destra ma cede la sua presunzione di indipendenza alle necessità di collaborazione con l’Ue in tema di risorse per le riforme necessarie oggi all’Italia.

Meloni economia
Redazione Trading.it

Come liberare le risorse necessarie al Paese per le riforme? Dopo le modifiche al Superbonus ridotto al 90% e riaperto alle prime case unifamiliari solo sotto una certa soglia di reddito, l’idea adesso è quella di ridurre una serie di sconti al crescere del reddito.

Landini sostiene che per liberare risorse è necessario intervenire sugli extraprofitti delle società energetiche, redistribuendoli integralmente; si parla di decine di miliardi. Il cuneo fiscale dovrebbe essere tagliato a vantaggio dei lavoratori o delle imprese? Su questo tema c’è ancora da discutere. Intanto Mercoledì la Commissione di Ursula von der Leyen archivierà definitivamente le regole più rigorose del Patto di stabilità.

In questo contesto saranno concessi maggiore flessibilità per gli investimenti dedicati alla transizione ecologica e digitale. La pandemia e la guerra della Russia contro l’Ucraina hanno avuto un enorme impatto sulle economie e i conti pubblici dei ventisette Paesi.

Limiti alla spese e regole finanziarie in Ue; tutti sono d’accordo nel voler riformularle

Tutti sono d’accordo nel voler riformulare le regole, lasciando al contempo più flessibilità per gli investimenti pubblici. Ciò che non è cambiato invece è la disposizione in tema di finanze di alcuni Paesi; Germania e Paesi Bassi hanno già messo una serie di paletti per costringere tutti i membri a risanare i conti pubblici. Il primo gennaio 2024 scadrà la clausola di salvaguardia introdotta in pandemia. Ma come sarà il nuovo Patto?

Un nuovo Patto di stabilità adattato alle necessità di ciascuno stato membro; un percorso del rientro del debito concordato con la Commissione europea che può variare dai quattro ai sette anni. Gli sforzi per correggere il bilancio dovranno essere raggiunti con tappe annuali. Il valore di riferimento del debito previsto dal Patto di stabilità rimarrà il 60 per cento del pil, ma dovrebbe esserci un trattamento differenziato tra paesi considerati ad alto rischio. Una nuova regola su un tetto alla spesa dovrebbe evitare che singoli paesi approfittino della flessibilità per aumentarla a danno della sostenibilità dei conti pubblici.

Il patto del Governo con la Commissione europea; i cinque punti del discorso di Meloni alla von der Leyen

Se un governo devia dal percorso concordato, la Commissione sarebbe obbligata a far scattare la procedura per deficit eccessivo, imponendo scadenze specifiche; oltre questo se il percorso non viene corretto scattano le sanzioni finanziarie. Queste sono oggi pari allo 0,2% del Pil ma potrebbero presto essere ridotte. Il rispetto delle regole del Patto di stabilità è anche una condizione per accedere al nuovo programma di acquisti di titoli della Banca centrale europea.

Cosa ha detto Meloni alla presidente von der Leyen? L’incontro tra Meloni e Ursula von der Leyen è stato piuttosto freddo. In sintesi Giorgia Meloni ha voluto trasmettere sei indicazioni. Ci sono pochi giorni per preparare la legge di bilancio, ma l’approccio alle finanze pubbliche sarà prudente.

L’Italia continuerà a sostenere l’Ucraina e seguirà la linea Draghi sia sul “price cap” dinamico sia su uno strumento di debito comune. Per riuscire a rispettare le scadenze del Pnrr serve flessibilità a causa delle difficoltà economiche attuali.  Infine sull’immigrazione l’Italia non chiede più la ridistribuzione dei migranti perché costituisce un fattore di attrazione verso il nostro Paese. Il Governo intende difendere le frontiere esterne dell’Ue e chiede finanziamenti per l’Africa.

Pensioni e cuneo fiscale al centro del confronto nel centrodestra

Pensioni al centro del confronto nel centrodestra ci saranno le riforme del sistema previdenziale. La Lega spinge per l’uscita con 41 anni di contributi anche fissando una soglia minima di età; per il resto sono confermate Opzione donna e Ape sociale.

Per quanto riguarda il cuneo fiscale rimangono scarse risorse dopo che sono state utilizzate nel calmierare i costi dell’energia. Ci sarà la possibilità di riconfigurare la spesa pubblica per un 5% da destinare al taglio del cuneo fiscale? Al momento sembra che i 23 miliardi di deficit aggiuntivo saranno integralmente utilizzati per l’energia; le altre misure dovranno trovare coperture alternative.

Ci sono in gioco una serie di equilibri che possono rendere impopolare il Governo e scompaginare la maggioranza. Potrà offrire una nuova prospettiva sui nostri destini economici una eventuale pace in Ucraina; difficile ma non impossibile. Secondo Berlusconi, un Piano Marshall con ingenti finanziamenti per la ricostruzione del Paese ucraino potrebbe essere ora più produttivo dell’invio di armi.

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