Meta censura ancora, ma questa volta nel mirino è la propaganda cinese sui social

Meta Platform ha rivelato di avere concluso l’opera di censura dell’influenza cinese sui social network.

Martedì Meta società madre di Facebook e Instagram ha interrotto la prima operazione di propaganda con base in Cina focalizzata sugli utenti statunitensi.

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Redazione Trading.it

I risvolti politici dell’occidente e in particolar modo degli Stati Uniti sono in grado di far spostare l’ago della bilancia dei rapporti commerciali e internazionali a favore dell’oriente. Russia prima e Cina oggi cercano di conquistare terreno nell’opinione pubblica occidentale imbastendo reti di account che realizzano contenuti per sostenere l’immagine del Paese.

Oltre questo in particolare l’operazione effettuata da Meta. Essa si è concentrata sull’influenza cinese in relazione a contenuti politici incentrati sulla scelta del prossimo candidato nelle elezioni degli Stati Uniti di novembre.

Sulla rete di social media network di Facebook e Instagram sono stati creati account unicamente dedicati alla propaganda politica al fine di interferire, anche se in maniera meno incisiva, sull’esito delle elezioni Usa.

I contenuti di propaganda politica rimossi da Meta in Facebook e Instagram

I contenuti rimossi parlavano principalmente degli Stati Uniti al mondo, non agli americani in modo diretto. Questo è quanto afferma Ben Nimmo, responsabile dell’intelligence di Meta. Altri contenuti invece rivolti agli americani mettevano al centro questioni divisive come aborto a diritto alle armi.

Il procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Garland ha detto che il suo ufficio era “molto preoccupato” per i rapporti di intelligence sulle interferenze elettorali da parte di governi stranieri. Un portavoce di Twitter ha detto che la società era a conoscenza delle informazioni contenute nel rapporto di Meta e ha a sua volta rimosso alcuni account.

Secondo il rapporto di Meta, gli account falsi cinesi si presentavano come americani, liberali e conservatori in diversi Stati. Hanno pubblicato meme politici e si sono nascosti nei commenti dei post di personaggi pubblici da novembre 2021.

Uno screenshot mostra ad esempio il commento di uno di questi account; con un post su Facebook provoca l’opinione pubblica contro senatore repubblicano Marco Rubio. Al fine di fermare la violenza causata dalla libera circolazione delle armi incita l’uso dell’hashtag #RubioChildrenKiller.

Intercettata la più grande e complessa operazione con sede in Russia dall’inizio della guerra.

Meta ha anche detto di aver intercettato la più grande e complessa operazione con sede in Russia dall’inizio della guerra in Ucraina. Questa è stata descritta come una rete tentacolare di oltre 60 siti Web che impersonano agenzie di stampa, insieme a circa 4.000 account di social media e siti di petizioni con sede negli Stati Uniti.

Tale campagna di propaganda aveva come obbiettivo utenti tedeschi, francesi, italiani, ucraini e del Regno Unito. Sono stati investiti più di 100.000 in annunci che promuovevano messaggi filo-russi. In alcune occasioni, le ambasciate russe in Europa e in Asia ne hanno ripreso e amplificato il contenuto.

L’ambasciata russa a Washington accusa Meta di sopprimere il dissenso

L’ambasciata russa a Washington ha detto che la mossa di Meta segue “le istruzioni delle autorità statunitensi” ed è una violazione della libertà di parola. Secondo l’ambasciata russa; “questo suggerisce che i giganti tecnologici americani, che possiedono le risorse Internet più popolari, sono diventati servitori della politica dell’amministrazione Usa al fine di sopprimere il dissenso”.

Tra i maggiori concorrenti nel settore dei social network c’è proprio il colosso cinese ByteDance casa madre di TikTok. La società cerca di rafforzarsi cercando di spingere le sue quotazioni; la società deve affrontare la crescente pressione di Washington rispetto alla sicurezza dei dati disponibili nel suo social media TikTok, che vanta oggi 1 miliardo di utenti attivi mensili in tutto il mondo.

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