Monete rare, la vecchia lira e l’olivo coppia d’oro per collezionisti: che valore!

Ci sono monete che da sole possono fare la storia di un intero paese. Monete che solo guardandole suscitano emozione e commozione.

10 lire Pegaso
10 lire Pegaso (Adobe)

La storia del collezionismo negli ultimi decenni, forse grazie al web è chiaramente cambiata. Svariati contenuti, svariate pagine che vanno a colpire con informazioni dettagliate l’interesse di milioni di collezionisti, situazioni in cui è facile perdersi e dalle quali è molto semplice venire del tutto rapiti. Il collezionismo ancora oggi ci da l’opportunità di apprezzare pezzi di storia del nostro paese, a volte dimenticati, altre volte ancora poco considerati, per poca conoscenza o per semplice superficialità.

Una moneta in ottimo stato di conservazione, quella che i collezionisti definiscono fior di conio può valere una fortuna anche se la cosa non è minimamente immaginabile. Alcuni esempi potrebbero far comprendere meglio l’intero contesto che oggi racchiude in se il collezionismo di monete e banconote. Un esempio molto concreto può essere rappresentato dalla moneta da 5 lire coniata nel 1951 definita “delfino”. Questa moneta insieme alle altre dello stesso taglio che l’hanno preceduta, rappresenta ancora oggi un pezzo assoluto di storia italiana. Testimonianza di un periodo duro e complesso che ancora in qualche modo riecheggia nei ricordi e negli animi di moltissimi nostri concittadini.

Monete rare: l’epopea della 5 lire delfino ed altri preziosi tesori più o meno nascosti

Quando si parla di lira, in questi casi,  si fa riferimento ai vari tagli di moneta coniata  dagli anni cinquanta fino alla fine delle circolazione della vecchia lira. Parliamo quindi di inizio anni 2000, cinquant’anni di storia.  In questo caso la moneta che prenderemo in esame, per svariati decenni ha rappresentato qualcosa di molto di più che un semplice oggetto di scambio per gli italiani. In genere la moneta in questione veniva rappresentata con da un lato un delfino e dall’altro un timone. Negli anni, per i primi anni cinquanta, numerose versioni di essa si sono alternate tra i sogni e le speranze degli italiani.

  • le 5 lire coniate 1951 al1955 con una quotazione considerata la portata del conio vicina agli  8 euro
  • le 5 lire coniate nel 1954 in ottima condizione potrebbero raggiungere un valore di circa 15 euro
  • le 5 lire stampate nel 1951 riportanti la scritta “prova” in perfetto fior di conio, nella versione successiva del 1956 furono con una tiratura di soli 400 mila pezzi potrebbe valere la bellezza di  2.000 euro
  • le 5 lire coniate dal 1966 e sino all’anno 1967 raggiungerebbero invece una quotazione di circa 5 euro;
  • le 5 lire coniate, invece negli anni seguenti potrebbero arriverebbero ad una bassa valutazione vicina ai 2 euro.

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Passando ad un taglio dal valore superiore, cioè la 10 lire possiamo incontrare ad esempio quella che ad oggi rappresenta un vero e proprio tesoro. La 10 lire definita “Olivo”, per la figura che viene rappresentata su una delle due facciate. La versione di questa moneta, coniata nel 1947 è quella senza dubbio ricercata da più collezionisti in assoluto. Una vera e propria rarità. Il suo valore, in perette condizioni di conservazione potrebbe raggiungere l’incredibile cifra di 4mila euro. Davvero niente male per una moneta che mai e poi mai si sarebbe potuta immaginare tanto preziosa. Un vero e proprio tesoro.

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