Morbo di Parkison: per alcune categorie di lavoratori è una triste possibilità

Aumentano i rischi per alcune categorie di lavoratori più di altre di ammalarsi della feroce malattia neurodegenerativa.

dati sanitari

Alcune categorie di lavoratori possono essere più esposte di altre in merito alla possibilità di contrarre determinate malattie, spesso anche mortali. E’ risaputo che alcuni contesti lavorativi, soprattutto quelli che espongono i lavoratoti a sostanze o elementi particolarmente dannosi. Il rischio patologia è altissimo nel nostro paese cosi come purtroppo in altri. Spesso, alcune patologie possono avere carattere ereditario, ma in molte situazioni ad incidere sulla possibilità di contrarle può bastare un particolare stile di vita o anche, ed è il nostro caso, una particolare tipologia di lavoro.

Nel caso specifico ci occuperemo oggi di una delle più terribili patologie conosciute. Il morbo di Parkinson, un disturbo neurodegenerativo che purtroppo, è stato scoperto può colpire con ferocia, in particolare determinate categorie di lavoratori rispetto ad altre. L’esposizione a particolari agenti chimici o fattori di natura ambientale contribuiscono fortemente al comparire di patologie purtroppo molto gravi proprio come quella citata.

Morbo di Parkinson: di cosa parliamo e cosa può provocare al nostro organismo

Quando parliamo del morbo di Parkinson, facciamo riferimento ad una terribile malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso. Il suo lento progredire porta ad un attacco di diverse zone cerebrali che sono responsabili del movimento e dell’equilibrio di una persona. I sintomi più comuni che un malato di Parkinson manifesta nei primi periodi sono un evidente tremore anche in condizioni di riposo ed una rigidità muscolare che comporta in seguito ad un rallentamento dei movimenti.

LEGGI ANCHE >>> Malattie e diritto alla pensione: cambiano percentuali e criteri

In fase avanzata la malattia può portare anche a perdita di equilibrio. Per quanto riguarda i lavoratori ad incidere possono essere sicuramente condizioni ambientali legate chiaramente alla tipologia di lavoro svolto. Esposizione a pesticidi, insetticidi, fungicidi ed erbicidi può aumentare il rischio di sviluppare la malattia. Anche l’esposizione cronica al manganese, al ferro e ad altri metalli come ad esempio l’alluminio può portare a situazioni di forte rischio. In questo quadro le figure particolarmente esposte risultano essere i saldatori ed gli operai del settore agricolo. Dati realisticamente drammatici che evidenziano forti fattori di rischio in alcuni contesti lavorativi spesso ritenuti innocui.

Impostazioni privacy