Nuova impennata del Gas a 100 euro: Arera avvisa “extaprofitti ai consumatori”

Eni conferma che Gazprom ha comunicato una limitata riduzione delle forniture di gas, nella giornata di mercoledì. Le ragioni non sono al momento chiarite.

Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha assicurato che l’andamento dei flussi di gas è costantemente monitorato e non si rilevano criticità.

Nuova impennata del Gas a 100 euro: Arera avvisa "extaprofitti ai consumatori"

Eni rileva una diminuzione nell’approvvigionamento di Gas del 15%. La situazione appare incerta; ieri infatti Gazprom ha ridotto del 40% le forniture di gas naturale in Germania. Il pretesto è l’impossibilità di importare e utilizzare dei pezzi di ricambio necessari al corretto funzionamento del gasdotto Nord Stream, bloccati a causa delle sanzioni.

Un altro motivo di preoccupazione noto è che Gazprom fornisce il gas russo attraverso l’Ucraina. In questo contesto torna a salire il prezzo del gas arrivando nella giornata di ieri tra i 97 e i 100 euro per megawattora. Il gasdotto Nord Stream: potrà erogare 100 milioni di metri cubi di gas al giorno contro i 167 milioni finora transitati.

Gas, Eni monitora l’evoluzione della situazione; extraprofitti a famiglie e imprese

L’Ue e i mercati rimangono sull’attenti per quella che sembra una ritorsione paventata a lungo. Una giornata nera anche per i consumatori; l’Arera l’Autorità di regolazione per Energia Reti e Ambiente, in linea con l’Ue, ha spiegato che sarà difficile che i prezzi dell’energia possano tornare a breve a livelli più contenuti.

Eni che ha ricevuto comunicazione di una limitata riduzione dei flussi dal proprio fornitore russo per il gas diretto verso l’Italia continuerà a monitorare l’evoluzione della situazione. In un contesto di emergenza l’Europa si prepara a sostenere famiglie e imprese redistribuendo una parte dei profitti straordinari delle società energetiche.

Gia a metà di maggio le sanzioni russe avevano colpito il gasdotto Yamal Europe, che trasporta circa 33 miliardi di metri cubi di gas. Questa fonte di approvvigionamento rappresenta un sesto delle esportazioni russe all’Europa. A questo punto l’unico accesso rimasto per l’approvvigionamento di gas verso l’occidente passa per l’Ucraina. Appare facile immaginare cosa possa succedere con la sua interruzione pretestuosa; da qui il gas arriva in Germania, Austria, Italia. l’UE corre un grosso rischio, oltre a quello dell’interruzione della fornitura del gas, anche quello della stabilità degli Stati membri e della credibilità politica.

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