Nuovo decreto aiuti contro gli aumenti bollette e carburante: tutte le misure di sostegno

Nel decreto aiuti sostanziali agevolazioni per le aziende energivore, per le famiglie coi redditi più bassi e nuove misure a favore delle energie rinnovabili.

 

Un ulteriore maxi provvedimento era ed è doveroso, al fine di fronteggiare le conseguenze economiche per famiglie ed imprese, alle prese con il caro energia e gli effetti collaterali legati al conflitto Russia-Ucraina.

Pignoramento dello stipendio, del conto corrente o della casa: attenzione a questi casi

Si tratta dunque di un nuovo decreto aiuti, su cui il Consiglio dei ministri ha dato l’ok in queste ultime ore. E’ in arrivo un nuovo consistente pacchetto di misure contro la crisi energetica. In particolare troveranno spazio gli aiuti per le imprese energivore (aumento del credito d’imposta), per le famiglie coi redditi più bassi e nuove misure per proseguire sulla strada di nuovi contratti di fornitura di gas, diverso da quello russo.

Vediamo allora qualche dettaglio di rilievo circa il provvedimento prossimo al varo ufficiale.

Decreto aiuti: gli stanziamenti, le energie rinnovabili e i tagli ai costi

Le direttive sono chiare: fornire nuovi e sostanziali aiuti contro i rincari di bollette, carburanti e la crisi energetica. Il governo è in questi giorni al lavoro a un nuovo decreto del valore di almeno 6-7 miliardi di euro e, all’interno di esso, troveranno spazio anche norme mirate espressamente a sostenere la produzione di energia rinnovabili. Ciò chiaramente nella ferma volontà di emanciparsi da forniture di energia di paesi stranieri. Dovrebbero dunque giungere nuove norme per semplificare gli iter burocratici per l’autorizzazione a produrre energia da fonti eoliche e fotovoltaiche.

In prospettiva anche l’estrazione di gas dai giacimenti marini nazionali e politiche di risparmio energetico: anche di ciò probabilmente avremo traccia nel decreto aiuti prossimo al varo.

Inoltre, registriamo l’ok alla proroga del taglio delle accise sui carburanti e a un intervento analogo per abbassare il costo del metano. D’altronde, è evidente a tutti che la questione energia necessita di risposte puntuali ed efficaci.

In base alle novità di cui al decreto aiuti, l’accisa cala “a zero euro per metro cubo” e vi sarà una riduzione dell’Iva al 5%. Non solo: il Governo ha predisposto altresì un monitoraggio ad hoc anti-speculazioni.

Novità sulle bollette

Da tempo ormai fare un pieno di carburante e sostenere i costi delle bollette si stanno rivelando operazioni assai onerose e comunque dai costi notevolmente lievitati anche solo rispetto a qualche mese fa.

Ecco perché nell’ambito del decreto aiuti, l’intenzione è quella di proseguire sulla strada già intrapresa per l’estensione della platea di beneficiari degli sconti sulle bollette di luce e gas. Nelle passate settimane il limite Isee per usufruirne è già stato aumentato da 8.265 a 12mila euro.

A seguito dell’introduzione del decreto aiuti, la soglia dovrebbe salire fino a 14-15mila euro, in modo da andare a coprire più nuclei familiari.

Non solo. L’intenzione è altresì quella di rendere automatica l’erogazione del bonus insieme alla presentazione dell’Isee. Con il varo ufficiale del provvedimento, avremo comunque la conferma ufficiale in proposito.

In queste ore l’Esecutivo starebbe anche considerando di includere nel decreto aiuti una forma di sostegno economico per gli abbonamenti ai servizi di trasporto, per coloro che preferiscono utilizzare autobus o treni, al posto della propria vettura.

Decreto aiuti: per i sindacati le risorse stanziate non bastano

Nella mattinata del 2 maggio l’incontro tra Governo e sindacati sui contenuti del Decreto aiuti, ossia il citato provvedimento che dovrebbe essere varato dal Consiglio dei ministri a breve. I sindacati hanno ribadito al Presidente del Consiglio che la cifra di 6-7 miliardi non basterebbe a venire incontro alle necessità di aziende e dipendenti.

Ecco perché le associazioni per la tutela dei diritti dei lavoratori chiedono a gran voce uno scostamento di bilancio e sottolineano che – al fine di recuperare altre risorse – occorrerebbe agire per “un ulteriore tassazione degli extraprofitti delle multinazionali e il reinvestimento dell”extra gettito Iva”.

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