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Pagamenti in contanti: i casi in cui la formula può essere davvero rischiosa

Quando pagare in contanti è poco raccomandabile chiaramente negli interessi del cittadino stesso. I casi specifici.

Pagamento contanti (Adobe)

Al riparo da eventuali ripercussioni inattese, considerate limitazioni e quant’altro, oggi i cittadini tendono sempre più ad effettuare pagamenti utilizzando bancomat o carta di credito. Non è certo la totalità dei casi a raccontarci questa possibilità, ma è evidente che per tutta una serie di motivazioni. In ogni caso ci sono casi in cui pagare non utilizzando contanti è la cosa più conveniente da fare, casi specifici che richiedono assolutamente la tracciabilità dei pagamenti effettuati volta per volta.

Parliamo, in questo caso di situazioni in cui il pagamento attraverso strumenti come il bancomat o la carta di credito implica non solo una giusta misura di sicurezza per non rischiare di sforare con il limite di pagamento consentito in contanti, ma di acquisire anche una posizione di assoluta sicurezza rispetto ad eventuali dinamiche classiche. Parliamo di situazioni in cui pagare in forma tracciabile, per dirla in questo modo assicura ad esempio di godere dei vantaggi di detrazioni fiscali o quant’altro.

Detrazioni fiscali: perchè conviene sempre e comunque affidarsi alla tracciabilità dei pagamenti

I pagamenti che è meglio effettuare attraverso bancomat, carta di credito o bonifico sono in linea di massima di tre tipi. Al primo posto troviamo le spese inerenti alle detrazioni ai fini Irpef. La Legge di Bilancio del 2020, impone pagamenti tracciabili per le spese da portare poi in detrazione, ad eccezione di alcune tipologie di spese farmacologiche e sanitarie. In ogni caso, per sicurezza è sempre meglio pagare anche quest’ultime ottenendo la tracciabilità della movimentazione, giusto per non rischiare sgradite sorprese in sede di dichiarazione dei redditi.

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Altro pagamento da effettuare possibilmente non in contanti è quello riguardante la possibilità di accesso a bonus ristrutturazione e similari, in questi casi, pagare con bonifico, ad esempio chiaramente metterà al riparo da eventuali dubbi o incertezze ai fini del recupero della somma volta per volta anticipata. Altra scelta quasi forzata in merito alla modalità di pagamento riguarda invece le spese condominiali ed i canoni d’affitto. In questo caso l’operazione potrà rappresentare una prova tangibile dell’avvenuto pagamento, in modo da anticipare eventuali dubbi o contestazioni in merito. Le situazioni, insomma, prevedono tutte una certa riflessione, ed in ogni caso, il contante, porterebbe nient’altro che svantaggi.

Paolo Marsico

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