L’incubo della partita Iva 2022: cosa devi sapere per non mandare in fumo i tuoi soldi

La maggior parte delle persone ha sentito parlare della famosa Partita Iva, ma sono in pochi a sapere esattamente di cosa si stratta e a cosa serve.

Iniziamo dicendo che la Partita Iva è associata ai liberi professionisti, ai lavoratori autonomi o ai titolari d’impresa. Stiamo parando di quella categoria di lavoratori che non svolge la sua professione nell’ambito di un contratto di lavoro subordinato.

Il libero professionista è colui che lavora in proprio assumendo su di sé il rischio d’impresa e tutto ciò che ne deriva.

Se hai intenzione di dare il via ad un’attività in proprio, questo è l’articolo in cui ti spiegheremo tutto quello che c’è da sapere sulla partita Iva.

Cos’è e a cosa serve la partita IVA?

La Partita Iva è un codice numerico composto da 11 cifre che servono ad individuare un libero professionista, un lavoratore autonomo o un titolare d’impresa che operano legalmente in Italia.

Da un punto di vista tecnico essa è così composta:

  • Le prime 7 cifre servono ad individuare l’individuo a cui fa capo la serie numerica;
  • 3 cifre che servono ad identificare l’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate che ha emesso la Partita Iva;
  • 1 numero consecutivo che svolge una funzione di controllo.

Tramite l’assegnazione della Partita Iva, il soggetto, a cui la serie numerica fa capo accetta tutti i diritti/doveri fiscali ed economici che ne derivano.

Con l’acronimo IVA s’intende “Imposta sul Valore Aggiunto” e rappresenta la tassa che il libero professionista deve versare sui guadagni. Il valore è espresso sotto forma di aliquota percentuale.

Che tipo di partita IVA ci sono?

Sotto l’aspetto fiscale, in Italia sono previste due tipologie di regimi di Partita Iva:

  • Regime ordinario
  • Regime forfettario, definito anche “agevolato”

Il regime ordinario

Il Regime ordinario non prevede limiti di reddito e di emissione delle fatture. Questa forma di imposta diventa obbligatoria per tutte le attività d’impresa e i liberi professionisti che nell’anno precedente dichiarino di aver prodotto ricavi superiori:

  • ai 400.000 euro per le attività che si occupano della prestazione di servizi;
  • ai 700.000 euro per tutte le altre attività.

Chi aderisce al regime ordinario è obbligato ad emettere le fatture elettroniche, applicando un’aliquota del 22% sull’importo.

Esistono specifici casi in cui la percentuale di imposte è ridotta al 10%. Ci stiamo riferendo al commercio di alcuni prodotti alimentari (es. carne, pesce, uova, zucchero, acqua, cacao, etc.) o alle attività del settore turistico.

Infine, esiste anche una percentuale d’imposta minima del 4% che comprende la vendita di beni di prima necessità (es. olio d’oliva, pane, pasta, prodotti di ortofrutta, etc.).

Caratteristiche del regime forfettario

È possibile accedere al Regime Forfettario in base a determinati parametri, tra cui:

  • Redditi annui non superiori ai 65.000 euro
  • Spese per lavoratori dipendenti non superiori ai 20.000 euro lordi

Per accedere al Regime forfettario non è necessario appartenere ad una determinata categoria lavorativa, infatti vi possono accedere tutti i codici Ateco esistenti.

Esistono, però, altri elementi che decretano l’impossibilità a ricorre a questo sistema agevolato, cioè:

  • Coloro che hanno residenza fiscale fuori dall’Italia, tranne nel caso in cui dimostrino di realizzare il 75% dei loro redditi in Italia (residenti Stati Ue e See);
  • Chi effettua la cessione di fabbricati, terreni edificabili e/o mezzi di trasporto nuovi;
  • Coloro hanno realizzato, nell’anno precedente, redditi da lavoro dipendente non superiori ai 30.000 euro lordi.

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Chi non può aprire partita IVA?

Possono aprire la Partita Iva tutti i lavoratori autonomi che producono redditi superiore ai 5.000 euro. La suddetta cifra è il limite minimo previsto per l’obbligo di Partita Iva.

Tuttavia, il parametro economico di riferimento va preso in considerazione alla luce di un altro elemento: la continuità della prestazione di lavoro. Di fatti tutti coloro che svolgono con continuità e sistematicità un’attività lavorativa sono tenuti ad accedere ad un regime d’imposte.

Di conseguenza concludiamo questa guida dicendo che non hanno l’obbligo di aprire una Partita Iva tutti coloro che svolgono un’attività lavorativa che non supera:

  • La durata di 30 giorni
  • Il reddito lordo di 5.000 euro.
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